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Vito Petrocelli, polemica contro il senatore che ha usato la Z di Putin: si dimette la Commissione Esteri

Pubblicato: 04/05/2022 21:27

Non si placa la polemica contro il senatore Vito Petrocelli, presidente della Commissione Esteri che il 25 aprile avrebbe usato la Z associata a Vladimir Putin e “simbolo” dei filo-russi. Le richieste di dimissioni sono cadute nel vuoto e così è arrivato il passo indietro di tutti gli altri membri della stessa Commissione.

Vito Petrocelli, “Buona festa della LiberaZione”: caos nella Commissione Esteri

Il 25 aprile scorso, non un giorno qualsiasi, il presidente della Commissione Esteri Vito Petrocelli ha tweetato poche parole in grado di scatenare una bufera politica che si trascina ancora oggi: “Buona festa della LiberaZione“, ha scritto, proprio con la Z maiuscola. Immediatamente, il tweet è stato considerato filo-russo: quella lettera è infatti simbolo di riconoscimento dell’esercito russo impegnato nell’invasione in Ucraina, ora usato anche da sostenitori di Putin come segno distintivo.

Da subito sono arrivate proteste e la richiesta di dimissioni, sempre negata da Petrocelli. Oggi, la svolta: si sono dimessi tutti i senatori membri della Commissione Esteri; eccetto lui, tutti gli altri componenti hanno fatto un passo indietro rispetto all’ex M5S. Secondo quanto riporta Ansa, la lettera di dimissioni è firmata dai 4 senatori pentastellati inclusa Paola Taverna, i 4 della Lega compreso Matteo Salvini, i 3 senatori di Forza Italia e anche quelli di PD, Gruppo Misto, Autonomie, Italia Viva e Fratelli d’Italia.

Si dimette tutta la Commissione Esteri: si punta all’estromissione di Petrocelli

In assenza delle singole dimissioni del contestato Petrocelli, si è quindi deciso di “prenderla larga”: una volta che arriverà la formalizazzione da parte della presidenza del Senato, si dovrà procedere allo scioglimento dell’attuale Commissione e una nuova riunione dei capigruppo. Nella nuova formazione, non dovrebbe quindi fare parte Petrocelli, che da parte sua promette però battaglia.

Non mi dimetto perché sento di rappresentare la Costituzione, la volontà degli italiani che non hanno più partiti che la rappresentino in Parlamento” ha detto in un recente tweet. Riguardo la sconvocazione della plenaria di oggi, ha detto: “La dimissione dei colleghi è una loro scelta, e anche una grande responsabilità“. Stando a quanto riporta Adnkronos, Petrocelli ritiene quanto accaduto “un pericoloso precedente, che magari qualcuno considera legittimo per eliminare un pericoloso filo-russo e putiniano” e promette ricorso.