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Peste suina, primo caso a Roma: è panico per via dell’invasione di cinghiali nella Capitale

Pubblicato: 06/05/2022 10:25

A Roma, la peste suina creare un allarme che, unito a quello per l’invasione di cinghiali nelle zone urbane, rischia di rendere invivibile la città.

L’istituto zooprofilattico del Lazio ha infatti accertato un primo caso di peste suina in un esemplare identificato e confermerebbe la peggiore paura della regione, ovvero l’ipotesi dello sviluppo di un’epidemia della malattia nei cinghiali che, purtroppo, sono sempre più presenti a Roma.

Rifiuti, attirano i cinghiali che rischiano di ammalarsi

Da tempo Roma combatte contro l’invasione di cinghiali che, sempre più frequentemente, vengono avvistati in città. Ad attirarli sono i rifiuti, spesso lasciati per strada o fuori dai cassonetti: la raccolta dell’immondizia è un altro dei grandissimi ed irrisolti, se non parzialmente, problemi della Capitale.

L’animale identificato e sul quale è stata fatta la diagnosi sarebbe un cinghiale dell’Insugherata, la riserva naturale che si trova a nord-ovest di Roma. Si sta ponderando l’idea di isolare la riserva, di modo che il virus non si diffonda. La peste suina africana è infatti molto resistente e può abitare anche l’organismo umano, anche se le persone possono essere portatori ma non si ammalano. Negli animali contagiati è letale: nel 90% dei casi l’animale muore per emorragie interne nel giro di pochi giorni. L’unica soluzione oltre all’isolamento per limitare la diffusione è l’abbattimento degli esemplari infetti.

Cinghiali, è invasione nei quartieri di Roma: coprifuoco per i cittadini

La situazione in alcuni quartieri è talmente disperata che i cittadini si sono ritrovati a dover attivare una sorta di volontario coprifuoco: i cinghiali possono essere animali pericolosi per l’uomo e per gli animali domestici. Un residente della Balduina ha raccontato quanto sia diventata difficile la situazione in quartieri come il suo, Monte Mario, Ottavia, la Camilluccia e Trionfale: “Sulle chat di quartiere in particolare quelle dove sono riunite le persone che hanno dei cani, si consiglia di non uscire più tardi delle 20.30 per i bisogni”.

Della pericolosità dei cinghiali aveva parlato anche Franco Quaranta dell’associazione Aurelio volontari decoro XIII, subito dopo l’aggressione a una persona da parte di uno degli animali. “A essere stata vittima di un incidente coi cinghiali questa volta è stata una persona adulta. Ma se succedesse a un bambino?” ha detto Quaranta, aggiungendo: “Parliamo di cinghiali che vanno in calore spesso e fanno sette-otto cuccioli anche due volte l’anno. Coi loro denti basta un morso alla gamba per mettere a repentaglio la vita di una persona. È un disagio importante”.