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Selvaggia Lucarelli e il crudo racconto della morte di Godzilla. La malattia non diagnosticata, lei: “Non mi perdono”

Pubblicato: 08/06/2022 12:01

Qualche giorno fa Selvaggia Lucarelli ed il compagno Lorenzo Biagiarelli avevano dato la terribile notizia della morte di Godzilla, il cagnolino Cavalier King Charles adottato dalla famiglia circa 8 anni fa.

Oggi, la giornalista ha deciso di raccontare cos’è accaduto al cagnolino, spiegando che malattia lo aveva colpito e perché, ora, la tormenta il dubbio di cosa sarebbe accaduto se fosse stata diagnosticata prima in modo corretto.

Godzilla, la morte e la lunga agonia

Il racconto della malattia e della morte di Godzilla è difficile da leggere: è doloroso e racconta di un’agonia vissuta da un animale e dai suoi padroni, che a lungo lo hanno curato senza sapere cosa lo affliggesse. Il tracollo a quanto pare era iniziato dopo la caduta in un laghetto ghiacciato, ed un seguente edema polmonare, che gli viene curato “nella clinica più prestigiosa di Milano”.

Dopo un apparente recupero fisico dovuto anche a una serrata somministrazione di farmaci, monitorata e gestita dal compagno Lorenzo, Selvaggia Lucarelli racconta di aver visto un miglioramento netto, al netto di una grave cardiopatia. Il nuovo tracollo arriva in autunno: “Sta invecchiando. Ha una zampa un po’ infiammata, il veterinario cerca una spina, non la trova. Dopo le feste inizia un po’ a ingrassare. Si gonfia. Del resto ha una fame insolita, mi strappa quasi il cibo dalle mani e beve anche tantissimo. Saranno i diuretici. È diventato golosissimo, pensiamo”.

Pian piano si aggiungono altri sintomi, tra cui una perdita cospicua di pelo sul dorso, poi arrivano dei problemi a un occhio: “Un giorno gli faccio il bagno con i prodotti di sempre, poco dopo un occhio comincia a perdere pus e a diventare opaco. Cerchiamo l’oculista, è uno dei più bravi in circolazione. Si era sciolta la cornea”. 

Sindrome di Cushing, di cosa era malato il cane di Selvaggia Lucarelli: i sintomi

Il momento difficile arriva dopo, quando per la prima volta, all’ennesimo tracollo, Godzilla viene portato da una veterinaria di zona e non alla clinica prestigiosa. La nuova dottoressa intuisce e, per prima, capisce di cosa è affetto il cane: sindrome di Cushing. La rivelazione colpisce duramente i suoi padroni, che si rendono conto che nessuno aveva capito niente fino a quel momento: “Insomma, si trascinava una grave malattia da mesi e non lo sapevamo. Pensavamo al cuore. Nessuno gliel’ha mai diagnosticata. Abbiamo speso migliaia di euro tra cure e veterinari e nessuno ha capito, se non quando era tardi, se non una veterinaria da cui non eravamo mai andati perché pensavamo non fosse abbastanza brava, chissà”.

La morte, poi i sensi di colpa: “Non mi perdono”

Segue il racconto degli ultimi giorni del piccolo Cavalier King Charles, che viene coccolato come non mai dai suoi padroni: “Gli ho dato i pan di stelle per tre giorni. Li mangiava a fatica, al massimo un paio e poi si stancava per l’emozione. Lorenzo voleva fargli una pizza speciale, ma non ha fatto in tempo. Però gli ha dato le medicine per il cuore fino all’ultimo giorno, anche quando gli dicevo ‘smettila, non serve più’ ”. Poi, in una notte sofferente, hanno deciso di mettere fine al suo dolore, ed hanno dato l’ok all’eutanasia.

Nei giorni a seguire, Lucarelli racconta di essersi sentita molto in colpa per non aver capito cosa stava succedendo: ”Sono solo triste. E mi sento in colpa perché non mi perdono di non essere stata capace di unire i puntini. Godzilla è arrivato nella mia vita per un senso di colpa e se ne è andato con un senso di colpa.  Ho scritto tutto questo perché il cushing è insidioso e può essere confuso con i sintomi della vecchiaia, magari voi unite i puntini e regalate altro tempo al vostro cane.  Scusa Godzilla”.