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Non è la Rai, le ombre del programma di Gianni Boncompagni: le minacce e la paura, “solo a casa mi sentivo al sicuro”

Pubblicato: 30/06/2022 12:49

Oggi, 27 anni fa, andava in onda l’ultima puntata di Non è la Rai. Quel giorno decine di ragazze sono state per l’ultima volta dirette dal nume tutelare della trasmissione, Gianni Boncompagni: hanno riso, si sono abbracciate ed hanno pianto: hanno speso fiumi di lacrime per l’avventura che aveva dato fama, gloria e adorazione ad una generazione di adolescenti che dal nulla erano arrivate all’Olimpo: dai giochi infantili avevano preso un diretto per la fama e si erano trovate glorificate dalla telecamera.

Quell’orda di ragazze acqua e sapone, in costume sul bordo di una piscina, hanno visto forse troppo presto i due volti del successo: il senso di divinità che può regalare e, dall’altra parte, l’incubo in cui una fama esagerata ed arrivata troppo presto può provocare. Tre ex ragazze di Non è la Rai che oggi hanno totalmente cambiato vita hanno raccontato i chiaroscuri di un’epoca ormai conclusa ma che nessuno ha dimenticato.

Eleonora Cecere: cd con minacce, “Per strada mi riconoscevano”

Eleonora Cecere oggi è una commessa: ha raccontati di quei tempi assurdi a Il Corriere della Sera. “Per strada mi riconoscevano, tutti volevano essere abbracciati da me”. Arrivavano montagne di regali: gli anelli, i bigliettini. Arrivano anche regali poco graditi: “Un giorno ricevo un cd, eravamo al Palatino, io, Ilaria, Angela, Pamela scendiamo in sala prove per ascoltarlo. Lo mettiamo e parte la voce di uomo che dice: ‘Eleonora, ti farò molto male’ “. Arrivano anche bamboline voto e non solo a lei: “Arriva una bambolina, un’altra, e un’altra. L’ultima con uno spillo in testa e un cappio al collo, insieme a un biglietto che diceva “questa sei tu”. Queste cose accadono a ragazze che sono ancora bambine: hanno i genitori a casa che impongono regole, che cercano di proteggerle. Sono ragazze non pronte a una fama di questo tipo: arrivano minacce di morte, ma anche lettere sconce con fantasie sessuali da parte di “ammiratori” macabri: “Solo a casa mi sentivo al sicuro. Sul letto mamma metteva i pupazzi, quelli che mi regalavano i fan. Uno in particolare: l’asinello di Winnie The Pooh, quello con cui adesso dormono le mie figlie. La notte stringevo l’asinello, e passava la paura”.

Ilaria Galassi, i fan e il successo: poi l’aneurisma cerebrale

Ilaria Galassi invece racconta che a volte, i fan, erano l’unico contatto con l’esterno: “Io parlavo con chiunque – Ilaria -, poiché i miei non mi facevano uscire, quelli erano gli unici contatti con l’esterno. I fan chiedevano di incontrarmi, e io li invitavo a casa. Ragazzi e ragazze che facevano due giorni di viaggio solo per vedermi. Alle ragazze regalavo i miei vestiti, tanto a noi arrivavano a pacchi, avevamo gli sponsor”. Oggi fa la badante a una donna di 90 anni: avrebbe potuto continuare nel mondo dello spettacolo, perché dopo Non è la Rai l’avevano scelta come velina di Striscia la Notizia. La blocca qualche anno dopo un aneurisma cerebrale, che la manda in coma: quando si sveglia non ricorda più niente, non sa chi è, non sa parlare né camminare.

Angela Di Cosimo: una valigetta con santini e peli pubici

Anche Angela Di Cosimo ricorda il bello e il brutto: c’erano i giochi in piscina, l’amicizia con le altre ragazze, ma c’erano anche cose molto brutte. Una volta aveva ricevuto una valigetta “con dentro santini e peli pubici”. Racconta di una volta in cui lei ed Eleonora, in via del Corso, vennero circondate da persone che cominciarono ad insultarle, finché non riuscirono a fuggire mano nella mano ed infilarsi in un negozio. Alla fine erano solo bambine con sentimenti da bambine:”Eravamo adolescenti: gli amori, le delusioni. Sulle canzoni struggenti, partiva il pianto. Le ragazze normali piangevano nelle loro camerette? Noi in studio. I motivi erano gli stessi”.

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2022 12:50