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GF Vip, la dura lettera di Marco Bellavia ai concorrenti:” Voi lì tutti agghindati, io a leccarmi le ferite”

Pubblicato: 07/10/2022 10:53

Sono passati 5 giorni da quando Marco Bellavia, trovatosi in uno stato emotivo e psicologico devastato, ha deciso di abbandonare la Casa del GF Vip per ritrovarsi di nuovo tra le pareti di Casa, circondato dall’affetto dei suoi cari.

Bellavia ha comunque voluto mandare un forte, secco e chiaro messaggio ai suoi ex coinquilini senza però apparire in trasmissione (è per lui, per ora, troppo presto).

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Dall’esterno è arrivata una lunghissima lettera in cui Marco Bellavia si confronta con i suoi compagni di avventura: si evince dalle sue parole che il suo cuore è colmo di amarezza per come sono andate le cose, ma non ha rancore o sentimenti di ripicca nei confronti di nessuno di loro. A introdurre la lettera è Alfonso Signorini: “Questa sera è in arrivo una novità molto importante, Marco – adesso che sta un po’ meglio – ha avuto modo di riflettere. Ha voluto scrivere una lettera rivolta ai suoi compagni di avventura. Vi preannuncio che la sua è una riflessione molto amara, piena di cuore, di emozioni, ma fa anche considerazioni amare, sofferte”. Signorini non ha poi risparmiato di ricordare ai concorrenti la loro responsabilità: ”So che vedere in diretta quelle immagini (di Marco Bellavia, ndr) vi ha scioccato e vi ha fatto rendere conto di quanto ha sofferto. Però, siete stati complici di una sofferenza inaudita. Voglio dirvi che Marco è a casa sua, ci sta guardando. Piano piano si sta rimettendo in sesto”.

Alcuni dei concorrenti hanno voluto parlare e fare un mea culpa. Tra questi c’è anche Gegia, che ha detto: “Ho riflettuto e ho capito che stavo male io, perché i primi giorni sono stati traumatici qui dentro. Stavo male e me la sono presa con lui che era più debole e chiedo scusa”. Wilma Goich ha detto di essersi sentita toccata da quanto è accaduto, ma anche che non sarebbe stato fornito un quadro chiaro della situazione: ”Sono rimasta scioccata, non avevo neanche la forza di alzarmi. Sono molto sensibile e ne ho risentito. Dopo aver pronunciato quelle frasi, ne sono seguite altre subito dopo che non si sono viste. Io e Marco ci siamo abbracciati perché a me mancava mia figlia e a lui il figlio”.

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Marco Bellavia duro e deciso:” Voi lì tutti agghindati, io nel mio letto”

La lettera di Marco Bellavia è stata scritta con dolore e difficoltà, come si capisce dalle sue parole: ”Cari Alfonso, Orietta, Sonia, Giulia e cara Pamela, cari coinquilini, anzi ex coinquilini, ho guardato da casa la scorsa puntata, l’ho guardata da casa mia e mi faceva una certa impressione osservarvi dall’esterno, senza essere più con voi. Voi lì tutti agghindati, pronti per la serata di gala e io nel mio letto a leccarmi le ferite di giorni dolorosi che ancora oggi faccio fatica a dimenticare. Mi scorrevano davanti agli occhi i vostri volti, i vostri sorrisi. Forse eravate già pronti e lo capisco, a voltare pagina, a dimenticare, perché in televisione succede spesso così. Tutto si consuma in fretta. Si cambia registro come niente”.

Allo stesso tempo, Marco dice di aver riconosciuto un cambiamento nel loro atteggiamento, o quantomeno in quello di alcuni: ”Però non è andata così. Mano a mano che i minuti passavano e Alfonso continuava il suo racconto, i vostri volti sono cambiati. Si sono materializzati i casi di Ginevra e di Ciacci, per la prima volta sono state usate parole pesanti come branco, bullismo, per la prima volta si è parlato di indifferenza al dolore, di incapacità di rispondere a una richiesta di aiuto. Il mio dolore, la mia richiesta d’aiuto. E all’improvviso ho capito, anche attraverso il vostro disagio, di essere riuscito in qualcosa di grande. Mettere a disposizione di chi ci guardava la mia esperienza di vita, le mie debolezze, i miei stessi demoni. Volevo lanciare un messaggio, quello che solo insieme si può soffrire di meno, solo condividendo un dolore, lo rendiamo meno pesante e insopportabile”.

Ci sarà comunque un novo confronto, come spiega lui stesso: ”Presto ritornerò a guardarvi negli occhi, per un confronto sereno che aiuti a costruire e a completare il messaggio che volevo lanciare. Non c’è bisogno di fuggire nella casa come qualcuno di voi ha fatto o di rimanere facendo finta di niente, come se nulla fosse successo, come qualcuno di voi continua a fare. C’è bisogno di condividere, se poi guardandoci negli occhi qualcuno li abbasserà, non sarà colpa mia. Vi abbraccio Marco”.