È sparito per 10 anni simulando un suicidio: in questi 10 anni una moglie e due figlie lo hanno pianto, per poi scoprire che si trovava vivo e vegeto a Patrasso. È la storia di Adamo Guerra, svanito nel nulla nel luglio 2013 e ritrovato dall’efficientissima redazione di Chi l’Ha Visto.
Adamo Guerra aveva finto il suicidio nel 2013: un errore lo ha fatto ritrovare
La scomparsa (temporanea, purtroppo per lui) di Adamo Guerra non è stata priva di conseguenze per la sua famiglia: un padre e marito che scompare non lascia indenni, né dal punto di vista emotivo, né da quello economico. Oltretutto Adamo Guerra si è espresso in modo piuttosto cinico con gli inviati di Federica Sciarelli: “Facciamo che non mi hai trovato e finisce qui” ha detto all’inviato arrivato a Patrasso, facendo intuire quanto non abbia nessuna voglia di fare ammenda. Comprensibile la rabbia della famiglia: la moglie lo ha definito “Non umano, non uomo”.
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Fingersi morti non è reato, ma Adamo Guerra è comunque colpevole
Cosa rischia, dunque, un uomo che crea un tale danno emotivo e non solo? Lo ha spiegato a Repubblica Francesca Temibile, penalista, che ha spiegato: “Non ci sono reati che si configurano per la propria morte, vero o presunta – risponde l’avvocata – Ci sono delle conseguenze che possono trasformarsi in fattispecie di reato nel rapporto con gli altri, per esempio nel rapporto familiare. Quindi, in questo caso, il reato è in primo luogo verso i figli, si tratta dell’articolo 570 del codice penale, ovvero la violazione degli obblighi dell’assistenza familiare, come gli assegni familiari e l’occuparsi della prole. Poi il reato è nei confronti della ex moglie, la violazione è dell’articolo 570 bis, ovvero la violazione degli obblighi familiari, come la sottrazione dell’assegno di mantenimento”. Ha anche spiegato che non si può parlare di simulazione di reato: “non ha simulato un reato, ma la propria morte e in un principio di autodeterminazione non si è tolto la vita realmente”.
Cosa dovrà fare la moglie per avere giustizia
Ora è la moglie che deve fare un passo in avanti, nel caso: “La ex moglie può presentare denuncia e doveva farlo entro 3 mesi dal fatto, in ogni caso il procedimento va avanti a prescindere da lei, proprio perché è procedibile d’ufficio, e anche per i figli”. Tutta la famiglia potrebbe essere considerata meritevole di risarcimento: “Si potrebbe iniziare un’azione di risarcimento del danno patrimoniale per non aver percepito il denaro che gli spettava da mantenimento, e non patrimoniale, quindi per la sofferenza dei figli, sapendo la perdita del padre”.
Anche lo Stato italiano potrebbe chiedere i danni all’uomo: dopotutto per Adamo Guerra sono stati spesi soldi pubblici quando lo si è cercato disperatamente per terra e per mare.