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Davide Fontana uccise e fece a pezzi Carol Maltesi: ammesso alla “giustizia riparativa”

Pubblicato: 22/09/2023 14:27

Carol Maltesi è stata barbaramente uccisa, fatta a pezzi, conservata in freezer e successivamente gettata in un burrone. Ad ucciderla, l’ex compagno Davide Fontana, è stato condannato il 12 giugno scorso in primo grado a 30 anni di carcere per l’efferato omicidio.

Bisogno di riparare

Venerdì scorso in aula l’uomo ha dichiarato di “provare un gran bisogno di riparare alla mia condotta“. Davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio ha chiesto di: «permettermi di fare qualsiasi cosa, di seguire programmi e percorsi, qualsiasi cosa sia possibile fare verso i parenti di Carol e anche verso altre associazioni». I giudici hanno quindi hanno dato il via libera al progressivo reinserimento nella società per Fontana ammettendo il 44enne milanese al “programma di giustizia riparativa”.

La stessa richiesta era stata avanzata da Benno Neumair, condannato all’ergastolo per l’uccisione dei genitori ma era stata respinta. Fontana, reo confesso dell’omicidio, ha commesso il fatto circa un anno e mezzo fa e questa possibilità fornitagli dal tribunale, ha lasciato il papà della vittima Fabio Maltesi, “allibito e incredulo”. I famigliari di Carol si dicono «attoniti» per una decisione che genera “altro dolore”.

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Indignazione pubblica

Il caso di Fontana aveva generato sin da subito indignazione pubblica, quando lo scorso giugno era stato condannato a 30 anni di carcere (e non all’ergastolo come avrebbe voluto l’accusa), poiché “l’imputato ha manifestato sin dalla fase delle indagini preliminari la seria, spontanea ed effettiva volontà di riparare alle conseguenze del reato, tanto da aver chiesto scusa ai familiari della vittima sin dalla prima udienza dibattimentale”, si legge nelle motivazioni. 

Cos’è la giustizia riparativa

La giustizia riparativa non è da intendersi come alternativa all’ambito penale, e quindi non porta a uno sconto di pena, e non incide in quello civile, ma è una forma di risoluzione del conflitto, complementare al processo, basata sull’ascolto e sul riconoscimento dell’altro con l’aiuto di un terzo imparziale. Ovvero un mediatore. Davanti al mediatore si ritroveranno le parti (non i familiari di Maltesi che hanno già detto declinato) per stabilire quale percorso dovrà affrontare Fontana.

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Ultimo Aggiornamento: 22/09/2023 14:40