L’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è morto oggi: giorni fa era stato comunicato che le sue condizioni cliniche, già da tempo critiche, si erano aggravate.
Giorgio Napolitano è stato, prima di Mattarella, per due volte scelto come Presidente della Repubblica: non ha concluso il secondo mandato perché, a causa dell’età molto avanzata, non era più nelle condizioni fisiche di sostenere gli impegni richiesti dal ruolo.
Giorgio Napolitano, da giurisprudenza all’antifascismo
Classe 1925, Giorgio Napolitano nacque a Napoli il 29 giugno, figlio di un avvocato solito a cimentarsi in componimenti poetici. Dopo aver frequentato il Liceo Classico Umberto I, sempre a Napoli, fin da subito emerse la sua passione per la giurisprudenza, facoltà che scelse di frequentare fino al 1947, anno della sua laurea. La giustizia e la politica iniziano ad essere le due grandi direttrici della sua vita sebbene Napolitano sia ancora un ragazzo. Proprio la passione per la giustizia lo congiunge con quella che nel 1959 è diventata sua moglie, Clio Maria Bittoni. Dalla loro unione sono nati due figli, Giovanni e Giulio.
È il 1945 quando, già appartenente ad un gruppo di antifascisti, si iscrive al Partito Comunista Italiano. Otto anni dopo, l’elezione come deputato. Tra il 1946 ed il 1948, Napolitano è parte attiva nella segreteria del Centro Economico Italiano per il Mezzogiorno, allora presieduto da Paratore. È il 1953 invece quando Napolitano viene per la prima volta eletto alla Camera dei Deputati, di cui farà parte fino al 1996. Con un occhio di riguardo rivolto sempre verso lo sviluppo del Mezzogiorno, Napolitano è impegnato in prima persona nella Commissione Bilancio e Partecipazioni Statali.
Negli anni ’80 si lancia nella politica europea e diventa membro della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, per poi arrivare al parlamento europeo nel 1989.
Nel 2005 viene nominato da Carlo Azeglio Ciampi senatore a vita, ignaro che sarebbe stato proprio Napolitano a succederlo nella presidenza il 10 maggio dell’anno successivo. Divenuto Presidente della Repubblica Italiana, Napolitano viene riconfermato nell’incarico anche a fine mandato quando nel 2013 viene rieletto Presidente. Risalgono al 14 gennaio 2015 invece le sue dimissioni, lasciando l’incarico a Sergio Mattarella.
In una nota di Palazzo Chigi: “Il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, esprime cordoglio, a nome del Governo italiano, per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica, sen. Giorgio Napolitano. Alla famiglia un pensiero e le più sentite condoglianze.”