Vai al contenuto

Stupri di Caivano, parla il maresciallo che ha raccolto gli atroci racconti delle cuginette

Pubblicato: 28/09/2023 11:47

“Ho offerto loro Coca cola e dolcetti, cercando di metterle a loro agio e spiegando che si trovano in un posto sicuro. Che non dovevano aver paura di raccontare come erano andati i fatti, perché eravamo lì per aiutarle, non per giudicarle”.

A parlare, in stralci riportati oggi da Repubblica e dal Corriere, è Francesca Boni, il maresciallo che ha raccolto i racconti della due cuginette di 10 e 12 anni vittime di violenze sessuali da parte del branco (leggi l’articolo). In nove sono raggiunti da altrettante ordinanze di custodia cautelare: si tratta di sette minori e due maggiorenni (leggi l’articolo).

Caivano, le cuginette in caserma: “Gli adulti ci hanno spiegato il motivo per cui siamo qui”

Quella sera del 31 luglio scorso, alle 8,30, il maresciallo Boni, 23 anni, era appena rientrata in caserma. Si trovava a Caivano da una settimana: prima destinazione dopo tre anni di corso in cui, secondo le più recenti procedure di formazione dell’Arma dei carabinieri, era stata specificatamente istruita nell’accoglienza e nell’ascolto di donne e minori vittime di violenze. Stava organizzando la vita lontano da Roma, la sua città, e quella sera era uscita in borghese. Un minuto dopo di lei, ricostruisce Repubblica, in caserma arrivano, con i genitori, le due cuginette violentate. “Gli adulti avevano spiegato loro il motivo per il quale erano venuti da noi, ma era chiaro che non sapessero granché”, ricorda la carabiniera. “Erano chiaramente bloccate. La più grande sembrava anche molto impaurita”.

Caivano, la bambina più piccola: “Io voglio parlare solo con te”

Poi, però, le bambine hanno iniziato a guardare la giovanissima carabiniera con un’espressione diversa. E lei le ha aiutate ad andare oltre. “Sono riuscita a stabilire una certa empatia, ma senza entrare subito nell’argomento. Abbiamo cominciato a familiarizzare. Fino a a quando la più piccola mi ha detto: ‘Io voglio parlare solo con te’. E nella stanza tutta per sé» siamo rimaste soltanto noi tre”.

Caivano, la carabinieri: “Stupita dalla lucidità della bambina più piccola”

È da quel momento che la storia delle violenze subite comincia a non essere più, per le due cuginette, un segreto inconfessabile e diventa qualcosa di cui finalmente liberarsi. “Tra loro due c’era una differenza enorme di comportamento. Era quella che ha dieci anni, a raccontare. L’altra (12enne, ndr) annuiva e confermava, ma la piccolina aveva una freddezza nel ripercorrere quello che entrambe avevano subito che mi ha colpito moltissimo. Direi che aveva un comportamento non da bambina. Al comandante ho riferito che era molto razionale per avere 10 anni: è come se fosse cresciuta prima del dovuto”, riporta ancora Repubblica.

Non è stato facile per il maresciallo Boni raccogliere quelle testimonianze così dure. Al corso ha studiato come affrontare situazioni del genere, ma poi la realtà è sempre un’altra cosa. “Sì, è così. Ma devo dire che la fase importante è stata quella in cui sono riuscita a conquistarmi la loro fiducia. Quando abbiamo cominciato a parlare sono stata molto attenta a non far percepire nessuna espressione che potesse dare alle bambine l’idea che le stessi giudicando. A me interessava soltanto che si sentissero tranquille. Ho cercato anche di rimodulare il mio vocabolario, di parlare il più possibile con termini e costruzioni che per loro fossero familiari”.

Ultimo Aggiornamento: 28/09/2023 12:11