Le navi delle Organizzazioni Non Governative attualmente presenti nel Mar Mediterraneo sono 10. Circa 7 quelle che battono bandiera tedesca, due di loro però sono impegnate in attività di avvistamento e non di soccorso. Di queste, solamente una ha ricevuto finanziamenti dal governo tedesco.
I numeri
Nel 2023 l’intero sistema di salvataggio delle Ong ha preso in carico meno del 10% del totale dei migranti arrivati in Italia via mare, che ammontano in totale 133.171. Lo scorso anno la percentuale dei soccorsi ha raggiunto il 14%. Ma i numeri complessivi erano minori. Secondo il Governo però, le stime sono nettamente più basse: Crosetto sostiene che il dato si aggiri attorno a un 5%.
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L’elenco delle navi
Sulla flotta delle organizzazioni non governative che presidia le acque del Mediterraneo si è aperto da tempo il dibattito pubblico, nazionale ed europeo. Ma quante sono le Ong coinvolte e quali le navi di cui dispongono? Secondo la ricognizione del Corriere della Sera, per oggi a Pozzallo, è atteso lo sbarco della Louise Michel con 45 naufraghi a bordo, soccorsi al largo della Libia. L’imbarcazione ha bandiera tedesca ma è interamente finanziata dall’artista Banksy e quindi non riceve soldi da Berlino. Poi c’è l’Ong tedesca Sea Watch, che come ha spiegato la portavoce Giorgia Linardi, le loro operazioni si svolgono in maniera indipendente senza nessun aiuto dall’esterno. C’è poi la nave italiana ResQ-People di Cecilia Strada con bandiera tedesca anch’essa non riceve finanziamenti tedeschi. In mare ci sono anche le tedesche Trotamar III e la Nadir, usate per attività di avvistamento ma non di soccorso. La Humanity 1 della Ong tedesca Sos Humanity è l’unica che ha ricevuto 790 mila euro dalla Germania.
Le rimanenti
In arrivo a Civitavecchia è attesa la Geo Barents, nave che batte bandiera norvegese di Medici Senza Frontiere che sta portando 61 migranti. In navigazione nelle acque italiane risulta anche la spagnola Open Arms, Emergency con bandiera italiana è invece ferma in porto mentre la Life Support con bandiera panamense, è in partenza per la zona di ricerca e soccorso nei prossimi giorni.
Geo Barents, nave di Medici Senza Frontiere che batte però bandiera norvegese, con a bordo 61 migranti. E in navigazione in acque italiane risulta la nave con bandiera spagnola della Ong spagnola Open Arms. Infine, ferma in porto è l’imbarcazione della Ong italiana Emergency, la Life Support con bandiera panamense, in partenza per la zona di ricerca e soccorso nei prossimi giorni. Intanto è l’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) a fornire le cifre su sbarchi e Ong. L’agenzia di stampa Ansa fa sapere che in totale sono dieci le navi delle Ong che battono bandiera tedesca. Ma alcune sono ferme nei porti. Tra queste c’è la Sea Eye con sede a Ratisbona. Anche per lei arriverà un finanziamento del ministero degli Esteri di Berlino insieme alla comunità di Sant’Egidio.
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Cinque aerei pattugliano il Mediterraneo
Accanto alle navi, a pattugliare il Mediterraneo ci sono cinque mezzi aerei: Sea Watch ne conta due (Sea Bird 1 e 2) più il Moonbird con la no profit svizzera Humanitarian Pilote Initiative, a cui si aggiungono altri due velivoli della Ong francese Pilotes Volontaires (Colibri 1 e 2). Tutti sorvegliano in particolare il tratto di mare davanti alla Libia.
Chi sarà finanziato
La ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock che per tre casi i finanziamenti di Berlino sono imminenti. La Sea Eye ha inoltre confermato che dalla Germania riceverà entro il 2023, 365 mila euro in totale.
Nel 2022 la tedesca Sea Watch ha presentato davanti alla corte di giustizia dell’Unione europea una denuncia contro Frontex per un caso di respingimento verso la Libia avvenuto nel 2021. La francese Sos Mediterranée ha invece ricevuto da poco il cosiddetto premio Nobel alternativo. Nella motivazione del riconoscimento si legge che il premio è stato assegnato per «le sue operazioni umanitarie di ricerca e salvataggio che hanno consentito di salvare vite umane nel mare Mediterraneo».
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