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Giallo sulla collezione d’arte degli Agnelli: sembra sparita nel nulla

Pubblicato: 14/10/2023 15:05

Un immenso patrimonio artistico, una pinacoteca da centinaia di pezzi (636 per la precisione) di proprietà della famiglia Agnelli è apparentemente scomparsa nel nulla. Tele di Claude Monet, opere di Giorgio De Chirico, Jean-Léon Gérôme, Giacomo Balla e moltissimi altri pilastri dell’arte mondiale. Questo sembra essere l’ultimo capitolo di una guerra a colpi di accuse che vede contrapposti Margherita Agnelli e i tre nipoti.
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A Report l’inchiesta sulla presunta sparizione

Report attraverso un’inchiesta che andrà in onda domenica 15 ottobre, ha ripercorso tutte le tappe di questa contesa milionaria tra Margherita Agnelli e i tre figli: la presunta “sparizione” di centinaia di tele e opere d’arte rimosse dall’elenco dei beni presenti in tre case appartenute all’Avvocato, passate in usufrutto alla moglie Marella alla morte di quest’ultimo (nel 2003). Le opere che potrebbero avere un interesse culturale di rilievo pubblico, sono già state attenzionate dal ministero dei Beni culturali che ha chiesto di rendere “ostensibile” a terzi l’elenco di quel patrimonio.

La Procura di Milano impegnata nell’indagine

La procura di Milano nel frattempo, sta conducendo un’indagine che possa far luce su questo ammanco. La questione infatti, potrebbe vedere entrare in campo anche il ministero della Cultura, che potrebbe aver interesse a porre sotto tutela alcune opere per impedire eventuali trasferimenti o vendite all’estero. 

Pagina 75: un giallo

“L’inventario dei “beni contenuti nell’immobile di Roma”, firmato da Marella e da Margherita, e confluito dell’allegato 2A dell’Accordo Transattivo, non contiene volutamente la pagina 75, espunta, nella quale erano stati indicati tali quadri”. Ora il giallo riguarda proprio questa famosa pagina 75. Secondo i tre figli di Margherita i dipinti di Balla, de Chirico e Gérôme erano di proprietà di Marella. Dunque fuori dalla rotta ereditaria di Margherita e passati ai tre nipoti. Sul Gérôme in particolare ci sarebbe un’inattaccabile fattura d’acquisto di Marella del 13 novembre ‘91. Sul Monet la prova che non appartenesse a Gianni è che “non risultava in alcuna lista specificamente dedicata a tutte le opere d’arte appartenutegli”.
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Ultimo Aggiornamento: 14/10/2023 15:11