“Ero con una amica, mi ha proposto di andare in Vucciria e lì ho incontrato A.. Lo conoscevo da prima perché c’era una frequentazione. Mi sono fidata, mi ha fatto il lavaggio del cervello perché quando lo vedevo impazzivo”. Incomincia così il racconto della 19enne vittima dello stupro di gruppo consumatosi a Palermo, nella zona del Foro Italico, lo scorso luglio. La giovane è stata intervistata a volto coperto da Mario Giordano nel corso della trasmissione Fuori dal Coro, andata in onda su Rete 4 nella serata di ieri, mercoledì 18 ottobre. Un racconto da incubo che ben esplica la ferocia a cui è stata sottoposta la 19enne.
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“Erano d’accordo tutti quanti da tempo”
La giovane racconta passo dopo passo la vicenda: “Io quello che ho saputo dai giornali è che a quanto pare si era messo d’accordo con gli altri per fare una cosa simile, perché gli avevo detto che in settimana saremmo usciti e lo aveva detto ai suoi amici”. La 19enne riferendosi a uno degli indagati che avrebbe organizzato la serata durante la quale è stata stuprata dal branco, continua dicendo: “Tra di loro è nata la volontà di fare una “cosa di gruppo”.
“Non mi nascondo”
Così Giordano le chiede: “Lei ne è uscita come una poco di buono, cosa risponde agli hater?”, la ragazza ha risposto: “Io ho sempre portato contenuti sui social, anche provocatori. Di fatto non li ho tolti nonostante sapessi si potesse generare odio. Volevo rimanere me stessa. Perché devo nascondere quella che sono? La gente purtroppo molto spesso segue degli stereotipi”.
E infine: “Questa società è gestita da ciò che i giovani vedono. Se vedono certi comportamenti vanno a replicarli e se hanno vuoti interiori si sfogano con droga e alcol. Anche in me li ho trovati questi vuoti, come la perdita di mia mamma e una vita che non mi ha mai riservato cose belle. Molto spesso è meglio rimanere bambini. C’è molto cyberbullismo e vittimizzazione secondaria che io ho vissuto in prima persona. Ho avuto traumi passati che sono riuscita a superare e questa cosa voglio trasferirla agli altri dimostrando che si può andare avanti. Mi sento vittima della violenza dei social ma non mi voglio fermare perché so che voglio portare un messaggio”.
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