“Continuate con il gossip? Questa cosa ci porta più voti!”. Questo il commento ai giornalisti del capo segreteria del Partito Fratelli d’Italia, Arianna Meloni, già sorella della Premier e moglie del Ministro Lollobrigida. La storia, i fuori onda, i commenti su Giambruno, gli articoli e le domande sulla separazione a mezzo social, altro che divorzio breve: secondo la famiglia Meloni portano più voti. Questo senso che tutto faccia brodo, anche delle cose privatissime in cui sono coinvolti affetti, scelte di vita, progetti di lungo periodo, figli, sia comunque gestibile, sacrificabile, utilizzabile ai fini del consenso ha un sapore amaro, cinico. Un enorme circo Barnum, in cui il mimo Pierrot con la lacrima serve a far ridere gli spettatori plaudenti.
Giorgia Meloni, dura come pietra a cui l’amore serve poco
Che umanità è questa qui, in cui il dolore viene ribaltato in valore di voto. Più voti su queste tematiche, che non sono femministe, ma guerriere, amazzoni dure come pietre, citazione della Premier, che tagliano carni ed ossa. Il maschio è di fatto un fuco in un mondo alveare, utilizzabile per la riproduzione, ma sacrificabile, senza troppi pianti e strepiti. C’è altro da fare, alleati da tenere a bada, sottogoverni da attribuire, voti amministrativi, provinciali, regionali, europei. E l’amore? Il motore che fa girare il mondo? Quale mondo? Noi siamo api, Giorgia una Regina, la madre una regina madre, Arianna una ape Visir. L’amore serve a poco nell’alveare, serve il miele per sfamare le larve del partito, solo che ci sono troppi maschi fuchi, qualcuno biondo, qualcuno meno, ci vorrebbero più api donne. Purtroppo era un gruppo maschilista, questo di Fratelli d’Italia, c’è pure un calabrone come Crosetto, che sembra un elicottero dell’Augusta. Ci vorrà tempo per trasformare con più api, e meno fuchi, senza tanti sentimenti e fraintendimenti questo mondo alveare di Giorgia. The show must go on e non c’è tempo per l’amore, solo per il plusvalore del consenso. Finché c’è voto c’è speranza.