Oggi ci ha lasciati Ernesto Ferrero, una delle figure più emblematiche dell’universo letterario italiano, scomparso all’età di 85 anni dopo una lunga malattia. L’intero mondo della cultura e delle lettere piange la perdita di un uomo la cui vita è stata una dedizione ininterrotta alla letteratura.
Originario di Torino, Ferrero intraprese la sua carriera negli anni ’60 presso l’illustre casa editrice Einaudi, contribuendo in maniera significativa al panorama editoriale italiano con la sua opera in case come Garzanti e Mondadori. Oltre a essere un prolifico autore, con titoli del calibro di “N”, “L’anno dell’Indiano” e “Francesco e il Sultano”, Ferrero ha mostrato la sua versatilità come traduttore, introducendo in Italia opere di Flaubert, Céline e Perec.
La sua passione per Napoleone Bonaparte ha permeato molte delle sue opere, culminando nel prestigioso Premio Strega che ha vinto nel 2000 con il romanzo “N”, successivamente adattato in un film da Paolo Virzì. Ma il suo amore per la letteratura non si è fermato alla scrittura e alla traduzione. Dal 1998 al 2016, Ferrero ha diretto il Salone internazionale del libro di Torino, contribuendo a cementare il suo status di evento letterario di spicco in Italia.
Il suo impegno per la cultura è stato riconosciuto a livello nazionale: nel 2012 gli è stata conferita l’onorificenza di commendatore all’Ordine del merito della Repubblica italiana dal presidente Giorgio Napolitano.
Ernesto Ferrero lascerà un vuoto incolmabile nel panorama letterario italiano. Ma il suo retaggio, le sue opere e la sua incrollabile passione per la cultura e la letteratura continueranno a vivere nelle generazioni future. La sua eleganza letteraria e la sua ironia, infatti, rimarranno impresse non solo nelle pagine dei suoi libri, ma anche nei cuori di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di essere stati ispirati dalla sua opera.