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Carlo Ambrosini, colosso del fumetto italiano, si spegne a 69 anni

Pubblicato: 01/11/2023 22:13
Carlo Ambrosini Fumetti morto

L’industria del fumetto italiano è in lutto. Carlo Ambrosini, uno dei pilastri di Dylan Dog e la mente creativa dietro personaggi come Napoleone e Jan Dix per Sergio Bonelli Editore, ci ha lasciati all’età di 69 anni. La triste notizia è stata annunciata dalla casa editrice sul suo sito ufficiale.

Carlo Ambrosini è nato ad Azzano Mella (Brescia) il 15 aprile 1954 e si è formato tra le aule del liceo artistico e dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha iniziato la sua carriera nel mondo dei fumetti nello studio di Leone Cimpellin, luogo di incontro anche per talenti come Enea Riboldi e Giampiero Casertano. Negli anni ’70, Ambrosini ha dato vita a diverse opere per case editrici come Dardo e Editoriale Corno, e ha anche contribuito alla Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi.

La sua grande svolta arrivò nel 1980 con la realizzazione di Pellerossa, il numero 26 di Ken Parker per Sergio Bonelli Editore. Quest’opera ha segnato un cambio di rotta nel suo stile, amalgamando avventura tradizionale con ispirazioni elevate provenienti da vari ambiti come arte, letteratura e psicologia. Questo stile distintivo lo ha portato a creare Nico Macchia per Orient Express, un personaggio che ha trovato successo anche oltre le Alpi.

E poi arrivò Dylan Dog

Con l’arrivo di Dylan Dog nel 1986, Ambrosini è stato uno dei primi ad unirsi al team creativo, dando vita al numero 15 della serie, Canale 666. La sua elegante interpretazione di Dylan Dog, spesso realizzata attraverso la tecnica rara dell’acquerello in mezzatinta, è divenuta iconica.

Oltre al suo lavoro come disegnatore, Ambrosini si è distinto anche come sceneggiatore, diventando il primo autore a curare sia il testo che i disegni di un albo di Dylan Dog con Dietro il sipario nel 1994. Nel 1997 ha lanciato la serie Napoleone, che è rimasta un punto di riferimento nel fumetto italiano per un decennio. Jan Dix, uscito nel 2008, e altre opere come Le storie, Il confine e un Texone del 2005, hanno ulteriormente cementato il suo leggendario status nell’industria.