Si chiama Kevin R., originario della Romania, ed è stato il penultimo autista dell’enigmatico sottosegretario Vittorio Sgarbi. L’episodio che lo ha portato alla luce è sorprendente: abbandonato in autostrada, a 650 chilometri da casa, alle 2.15 del mattino, perché aveva osato chiedere un po’ di riposo dopo una lunga trasferta di 20 ore. La destinazione? Montecarlo, per consegnare un dipinto.
Leggi anche: Vittorio Sgarbi, chiesta una condanna a 4 mesi: paragonò la Raggi a Ciancimino
Il racconto, che è diventato virale, è apparso inizialmente sotto forma di video sui social network: «Chiedo anch’io di riposare. E che cos’è che fanno? Mi abbandonano qua, all’autogrill? Questo è il trattamento che si riceve quando dai troppo a delle persone di merda», esclama Kevin. Ma poco dopo la sua denuncia, gli viene ordinato di rimuovere il video.
Il giorno seguente, Kevin riceve 1.500 euro tramite bonifico e promesse di un futuro lavoro con Elisabetta Sgarbi, sorella di Vittorio. Ma queste promesse si rivelano vane, e Kevin rimane senza risposte.
Nell’intervista concessa al Fatto Quotidiano, Kevin approfondisce la questione del viaggio a Montecarlo: «Dovevamo consegnare un quadro a Montecarlo… In auto c’era anche Giuseppe D’Angelo, un commerciante d’arte che collabora con Sgarbi…».
Tuttavia, nonostante fosse al centro di questi trasporti d’arte, Kevin ammette di non sapere di quale quadro si trattasse né chi dovesse riceverlo. Ma menziona che in quel periodo, Sgarbi aveva stretto relazioni con famiglie facoltose, reali e uomini d’affari legati al mondo dell’arte.
Kevin sottolinea anche le sfide del suo lavoro come autista per Sgarbi: orari estenuanti e stipendi non adeguati. «Prendevo 130 euro al giorno, ma poi lavorato 15-20 ore, faccia lei il conto. Sono meno di sette-otto euro l’ora».
Dopo l’episodio dell’abbandono, Kevin sperava in un cambiamento lavorativo positivo, ma oggi si trova a montare porte ad Aosta, lontano dalle luci della ribalta e dai dipinti preziosi di Montecarlo. Una storia di speranze infrante e promesse non mantenute nel mondo sfavillante dell’arte e della politica italiana.