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La truffa su Whatsapp che ruba l’identità e i dati: “Attenzione a questo messaggio”. Ecco come difendersi

Pubblicato: 01/11/2023 11:09
Whatsapp truffa furto identità

Una nuova truffa si diffonde su Whatsapp. Ed è l’ennesima conferma che non bisogna mai abbassare la guardia nello svolgimento di attività quotidiane che reputiamo tra le più banali, come maneggiare lo smartphone o navigare in Rete. La truffa sull’app di messaggistica istantanea più diffusa al mondo rappresenta una minaccia seria e molto pericolosa che si sta già diffondendo a macchia d’olio e che consente il furto di identità, attraverso una sorta di clonazione dell’account, consentendo l’accesso a tutti i dati eventualmente salvati sul telefono.
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La nuova truffa su Whatsapp: furto di identità

Il tentativo di truffa inizia con un messaggio di Whatsapp, proveniente da un nostro amico, spesso anche fidato, in cui è scritto: “Ciao ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”. Oppure una frase molto simile a questa.Non si tratta comunque di una metodologia fraudolenta inedita, visto che veniva utilizzata anche attraverso gli sms, prima ancora che WhatsApp venisse creata. Una volta adescato un utente con la richiesta appena descritta, parte una sorta di catena di Sant’Antonio che coinvolge tutti i nostri contatti, aumentando il rischio di furto di identità in modo esponenziale.

Se il cliente accetta di fare ciò che il suo contatto (fittizio, in quanto già clonato) gli chiede, arriva un sms con il suddetto codice e il mittente è a nome di Whatsapp. Una truffa che sembra essere decisamente realistica. E invece è proprio a questo punto che vuole arrivare il truffatore: se accettiamo di condividere questo numero perdiamo il controllo dell’account sulla piattaforma di messaggistica. Una volta clonato l’account di un utente, scatta il furto d’identità e il cybercriminale può fare qualsiasi cosa, legale o meno, a nome del malcapitato utente.

Come difendersi

In pratica, a un cybercriminale che ha già rubato l’identità della persona con cui pensiamo di interagire, manca solo il codice di verifica che viene inviato via sms al numero di telefono registrato. Se non si presta attenzione, i malintenzionati possono accedere in rete a ogni nostro documento, video e conversazione e ai vari dati che siano salvati nel telefono.

Ma come ci si può difendere? Per prima cosa occorre diffidare di chiunque proponga di recuperare tali codici, anche se si dovesse trattare di un amico fidato o di un parente, perché i messaggi potrebbero appunto provenire da utenze clonate. Oltre a non condividere mai i codici di verifica tramite sistemi di messaggistica istantanea, bisogna anche segnalare il tentativo di truffa alla polizia postale. Un’altra strategia di difesa per tutelare al meglio la propria identità è quella di creare un passcode per accedere a Whatsapp e, infine, abilitare l’autenticazione a due fattori per avere accesso all’account.
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