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“Airbnb evade le tasse in Italia”: sequestrati oltre 779 milioni di euro

Pubblicato: 06/11/2023 20:07
Airbnb evade tasse sequestro

Un sequestro senza precedenti è stato effettuato dalla Procura di Milano nei confronti di Airbnb Ireland Unlimited Company per oltre 779 milioni di euro. La società, che gestisce la nota piattaforma di affitti brevi, è accusata di non aver adempiuto agli obblighi fiscali relativi alla cedolare secca, un’imposta sui redditi da locazione, per il periodo dal 2017 al 2021. Secondo le indagini, Airbnb non ha operato come sostituto d’imposta, un ruolo previsto dalla normativa italiana che impone alle piattaforme di riscuotere e versare il 21% dei guadagni degli affitti direttamente allo Stato.
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Il contenzioso giudiziario

Il nodo centrale della vicenda risiede in una legge del 2017, che ha generato un prolungato contenzioso tra Airbnb e l’Agenzia delle Entrate italiana. Nonostante la piattaforma riscuota le tasse di soggiorno, che vengono poi versate ai comuni, e incassi le commissioni dagli host professionali, sostiene di non avere responsabilità fiscale per i pagamenti evasi dagli utenti privati, dato che si limita a fornire loro i dati per la dichiarazione dei redditi.

La questione ha assunto un profilo europeo quando Airbnb ha impugnato la legge italiana prima al TAR e poi al Consiglio di Stato, che a sua volta ha coinvolto la Corte di giustizia dell’Unione Europea. A dicembre 2022, la Corte ha emesso un verdetto che, pur dichiarando illegittimo l’obbligo per Airbnb di designare un rappresentante fiscale in Italia, ha confermato la possibilità per lo Stato italiano di richiedere alle piattaforme di effettuare ritenute alla fonte.

Le indagini parlano chiaro

La Procura di Milano ha quindi concluso le indagini, rivelando che Airbnb non ha versato le ritenute calcolate sulle locazioni brevi, per un totale di 3.711.685.297 euro, retrocesse poi agli host al netto delle commissioni. La misura cautelare è stata giustificata dalla necessità di una confisca obbligatoria dei beni e per scongiurare il rischio di ulteriori conseguenze del reato, compreso il danno economico agli altri operatori del settore che rispettano gli obblighi fiscali.

Questa azione rappresenta un segnale forte nel contrasto all’elusione fiscale e pone l’accento sull’importanza del rispetto delle normative fiscali da parte delle aziende operanti nel digitale, in particolare quelle che agiscono in contesti internazionali. Il caso di Airbnb potrebbe quindi stabilire un importante precedente per la gestione fiscale delle piattaforme di economia condivisa a livello globale.

Ultimo Aggiornamento: 07/11/2023 14:21