Quello guidato da Giorgia Meloni si sta dimostrando essere un “governo delle microtasse”. È questo l’allarme lanciato dall’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, presente oggi in Senato, per commentare il disegno di legge di bilancio appena approvato da Palazzo Chigi e ora passato all’esame del Parlamento. Sotto accusa soprattutto l’aumento delle tasse sulla casa.
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“Nei prossimi tre anni la manovra aumenterà le imposte sulla casa per 1,9 miliardi di euro”, attacca la numero uno dell’Ance Federica Brancaccio secondo la quale si tratta di una tassazione “ingiustificatamente punitiva” che tra le altre cose “genera maggiori entrate che poi non saranno utilizzate per favorire la rigenerazione urbana ed energetica delle nostre città”.
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Aumento tasse sulla casa: le critiche al governo Meloni
Insomma, secondo le accuse dell’Ance, il governo Meloni non avrebbe il coraggio di intervenire in quei comparti dove servirebbe di più, come ad esempio quello degli investimenti pubblici. Infatti, denuncia la Brancaccio, i miliardi che la legge di bilancio mette a disposizione per i prossimi 15 anni finiscono per l’87% a finanziare esclusivamente il Ponte sullo Stretto, cavallo di battaglia politico del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.
Le altre lamentele dell’Ance
In tre anni, punta ancora il dito l’Ance in commissione Bilancio al Senato, l‘aumento delle tasse sulla casa sarà pari a 1,9 miliardi di euro, con una tassazione definita “punitiva” che riguarderà, ad esempio, l’aumento dall’8 all’11% della ritenuta a titolo di acconto operata dalle banche e dalle Poste sui bonifici di pagamento delle spese agevolabili con i bonus edilizi. “Altra norma critica deriva dall’introduzione della nuova forma di tassazione delle plusvalenze connesse alla vendita di immobili oggetto di interventi agevolati con il Superbonus, che avvenga entro dieci anni dalla fine dei lavori”, affonda ancora il colpo contro il governo Federica Brancaccio. Vero che nelle casse dello Stato entreranno più soldi, che però secondo i costruttori vengono utilizzati nella direzione sbagliata. Non certo per “ridurre la pressione fiscale sulla casa”.
Critiche pesanti anche contro la decisione del governo di non “prorogare le agevolazioni fiscali connesse all’acquisto della prima casa per i giovani under 36, a partire dall’esenzione dell’imposta di registro, in scadenza il prossimo 31 dicembre”. Poi la presidente Ance conclude: “Serve una proroga oltre il 31 dicembre per i lavori in corso nei condomini. Siamo d’accordo nel porre fine alla stagione del 110%, ma senza proroga si rischia la perdita di posti di lavoro da un giorno all’altro e una cascata di contenziosi tra imprese e condomini”.
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