
Arriva in libreria “Abel”, dopo 8 anni il nuovo romanzo di Alessandro Baricco. Lo scrittore Emanuele Trevi, Premio Strega nel 2021 con “Due vite”, ne ha scritto sul Corriere. “Un western metafisico è il sottotitolo del nuovo libro di Alessandro Baricco. Stavo per scrivere «del nuovo romanzo» ma, di fronte alla definizione dell’autore (che è pur sempre la massima autorità riguardo a ciò che lui stesso ha scritto), mi è sembrata una leggerezza, un arretramento nel generico”. Baricco torna in libreria dopo il successo di “The Game” e i problemi di salute, che lo hanno tenuto fuori dal circo mediatico per diverso tempo.
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Dopo 8 anni il nuovo romanzo di Alessandro Baricco in libreria
Si chiama “Abel” il nuovo romanzo di Alessandro Baricco, edito da Feltrinelli, ufficialmente in libreria da domani, martedì 7 novembre 2023. In quello che lo stesso autore definisce “un western metafisico”, il protagonista, Abel, è un pistolero che a ventisette anni diventa leggenda. Ha messo fine a una rapina sparando simultaneamente con due pistole contro obiettivi diversi. Un colpo detto il Mistico, che pochi sono in grado di mettere a segno con la sua precisione. È lo sceriffo della cittadina di un Ovest immaginario ed è innamorato di Hallelujah Wood, una donna che ha addosso una specie di mistero, “mani piccole e labbra orientali”.
Anche lei lo ama: ogni tanto parte senza che lui sappia dove va – “passiamo senza fermarci, è inteso così” –, ma torna sempre. La madre di Abel, invece, anni prima se n’è andata per non tornare mai più. Ha preso i quattro cavalli migliori e ha lasciato lui, i fratelli e la sorella al loro destino. Una bruja una volta gli ha detto: “Sarà molto doloroso, ma un giorno, Abel, te lo prometto, nascerai”. Sulla quarta di copertina si legge: Alessandro Baricco dà vita a uno straordinario romanzo che è una storia spirituale, sapienziale, e al tempo stesso un western dove la scrittura è geometrica e il racconto visionario.

Emanuele Trevi su Baricco, che “maneggia con maestria un’arte che non è per tutti”
La prestigiosa recensione di Emanuele Trevi sul romanzo di Baricco, “Abel”, gioca tutto su quel sottotitolo: “un western metafisico”. “La differenza tra un confine fisico e uno metafisico consiste nel fatto che non tutti possono attraversare il secondo, trattandosi di una faccenda di destino e di elezione, e che non è mai chiaro come e quando lo si attraverserà o lo si è già attraversato. ‘Siamo già stati dove non siamo mai stati’, medita l’eroe di Baricco, ‘e anzi, a dirla tutta, veniamo da lì’. Alla faccia della geografia e della cartografia, scienze decisamente non-metafisiche”.
Il protagonista ci racconta le sue avventure, ma senza nessuna linearità cronologica, piuttosto mischiando le epoche come un mazzo di carte da gioco“. “Baricco maneggia con saggezza un altro stereotipo fondamentale del «non luogo» western: quello della frizione traumatica e rivelatrice tra l’uomo bianco e la saggezza ancestrale dei nativi”.
“La sua avventura – prosegue Trevi – senza capo né coda è avvincente proprio perché è un transito da questo al «vero mondo», dove non vigono nemmeno più i rassicuranti principi della logica, con il loro potere di discriminare il vero e il falso, il possibile e l’impossibile. Ma Baricco, da vero scrittore, si guarda bene dal configurare questa storia come una specie di redenzione, di itinerario mistico. Se nasci pistolero e bianco, non puoi diventare uno sciamano sioux, e chi dice il contrario non solo mente, ma scrive brutti libri, inutili sermoni”.