Monia Bortolotti, accusata di duplice infanticidio, e il precedente shock. Non ha risposto alle domande del gip all’udienza di questa mattina, 7 novembre, la ventisettenne di Pedrengo, in provincia di Bergamo, che avrebbe ucciso i suoi due figli: Mattia, 58 giorni, e Alice, 4 mesi. Dato il suo stato mentale, la donna si trova ricoverata in ospedale. Un anno fa, il 25 ottobre, la morte di Mattia, che ha seguito di un anno quello di Alice. Per entrambi si era pensato a un incidente, rispettivamente un’asfissia e una morte in culla. Ma la segnalazione di un’infermiera dopo il primo ricovero di Mattia, a settembre 2022, aveva allertato medici e psichiatri. A nulla è valsa la richiesta di sorveglianza familiare.
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I bambini di Monia Bortolotti, accusata di duplice infanticidio, e il precedente shock: si potevano salvare
I suoi bambini potevano essere salvati. Monia Bortolotti, accusata di duplice infanticidio, e il precedente shock. Nella camera di sicurezza dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove è ricoverata, Bortolotti ha scelto di non rispondere al giudice. Ma emergono particolari scioccanti sul suo stato mentale. Nel 2021 la piccola Alice era deceduta a quattro mesi. Si era pensato a una “morte in culla”. Ma poi, l’anno successivo, durante la lungodegenza seguita al parto di Mattia, Monia aveva cominciato a dare evidenti segni di insofferenza. Un giorno un’infermiera è dovuta intervenire per allontanarla dal bambino, che stringeva troppo forte al petto.
Il comportamento era stato segnalato a medici e psichiatri, che non le avevano diagnosticato disturbi psichici, ma si erano raccomandati che la famiglia fosse vigile. E così è stato fino la 25 ottobre, quando Monia, che tutti in paese chiamano “Mia”, ha detto di avere un appuntamento in casa con un’amica, facendo così venire meno per la prima volta la presenza di un familiare. L’incontro con l’amica non è stato mai nemmeno fissato, mentre quella volta Mattia è morto. L’autopsia, pochi giorni dopo, avrebbe evidenziato la morte per asfissia meccanica, indotta cioè da un soffocamento con un cuscino o altro.