Marta Fascina mancava dal Parlamento da marzo: nello specifico, da poco prima del primo ricovero di Silvio Berlusconi, quello che aveva proiettato l’ex Cavaliere verso un lento cammino che si sarebbe poi concluso con la morte. Oggi si è presentata a Montecitorio, nel pomeriggio, prendendo posto nei banchi in cui era abituata a sedere quando il compagno era ancora in vita.
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Marta Fascina: “Va ancora così ma dovevo venire”
Vestita di blu – il colore del Cavaliere – come sempre da quando lui è morto e come comunque spesso faceva anche prima, Marta Fascina non ha voluto parlare con nessuno dei giornalisti presenti. L’occasione non è da poco: è in aula per il voto di fiducia al decreto Caivano: si alza, va a votare, non lascia mai il telefono: rimane sotto tono, di fatto sembra essere desiderosa di rimanere dietro le quinte dell’aula. Si circonda dei più intimi: Stefano Benigni, responsabile dei giovani del partito, il capogruppo Barelli, Rita Dalla Chiesa, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulé. Non sta ancora bene e c’è chi riporta che, quando le si chiede come sta, lei risponde: “Va ancora così, ma dovevo venire”. Non spunta mai il sorriso, sul viso tirato dallo chignon biondo platino: da marzo non si vede Fascina in aula, ma non si scorge neanche sorriso sul suo volto. Oggi, in aula, Berlusconi comunque era con lei: un occhio lungo poteva vedere il volto del compagno di Fascina sulla cover del telefono, e l’anello di fidanzamento era onnipresente sul suo anulare.