Per la prima volta è stata riportata la testimonianza oculare di uno stupro, omicidio e vilipendio di cadavere perpetrato da Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre. A raccontarlo, ancora sotto shock per ciò che ha dovuto vedere è vivere, è una donna ostaggio liberata che ha parlato con l’Unità Lahav 433 della polizia criminale israeliano.
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Donne torturate, stuprate e uccise da Hamas: gli ostaggi ora raccontano
Le immagini, i video ed i cadaveri finora ritrovati avevano fatto emergere forti sospetti: molte donne erano state ritrovate nude e con segni di abusi. Lo stesso video di Shani Louk mostrava una ragazza in mutande, spogliata di magliette e reggiseni, e girarono video di ragazze con i vestiti intrisi di sangue all’altezza di glutei e inguine, segni tipici di abusi e violenze sessuali. Per ora non erano però arrivate testimonianze oculari, anche se si era piuttosto certi che la negazione di Hamas di aver voluto colpire donne e bambini non stesse in piedi.
A riportare il racconto della donna è Haaretz. Lei, insieme ad un’altra, era nel luogo in cui una ragazza è stata stuprata in gruppo da dei soldati, che l’hanno violentata a turno. L’ultimo, mentre la stuprava, le ha sparato in testa uccidendola e poi i soldati l’hanno fatta pezzi, giocando poi a lanciarsi i pezzi del suo corpo. Una scena che l’ha traumatizzata completamente e per sempre e che dà una certezza agli orrori di Hamas. Sono 50mila i video ripresi dalle go pro indossate dai miliziani di Hamas, ma anche quelle delle macchine dei civili israeliani e le telecamere di sicurezza: a Tel Aviv le stanno esaminando tutte, per dare un quadro all’orrore.