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Migranti in Albania, Fazzolari smentisce Piantedosi: governo contro governo

Pubblicato: 09/11/2023 22:21
Migranti Albania Fazzolari Piantedosi

Il governo italiano, di fronte alle difficoltà nell’istituire nuovi Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) sul territorio nazionale, sta considerando l’opzione di un centro per i rimpatri al di fuori dell’Italia. L’idea è quella di contenere i migranti considerati pericolosi, limitando il loro accesso al sistema giudiziario italiano che spesso annulla i rimpatri. Tale proposta è emersa dalle discussioni a Palazzo Chigi e annunciata dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari durante la trasmissione “Porta a porta“, parlando di un potenziale upgrade dell’accordo tra Italia e Albania.
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Questo accordo prevederebbe il trattenimento dei migranti in Albania per un periodo fino a 18 mesi, come stabilito dal decreto Cutro. L’accordo includerebbe uomini e donne, ad eccezione di minori e donne incinte, come specificato dal primo ministro albanese Edi Rama.

Tuttavia, a pochi giorni dall’annuncio della premier Giorgia Meloni, il protocollo tra Italia e Albania sembra essere ancora in uno stato embrionale, con molti dettagli ancora da definire. Emergono dubbi sulla natura del centro da realizzare in Albania: se sarà un luogo di transito per richiedenti asilo provenienti da paesi sicuri, come menzionato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, oppure un CPR per stranieri già espulsi o ritenuti socialmente pericolosi.

Le incertezze sono molteplici e richiedono un chiarimento normativo che potrà arrivare solo con una legge di ratifica del protocollo. Silvia Albano, giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma, sottolinea la necessità di una tale legge, dato che il protocollo comporta oneri e modifiche alle norme nazionali, e senza di essa il protocollo rischia di non essere applicabile.

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2023 14:36