L’8 novembre la Commissione europea ha dato il via libera all’apertura dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina e della Moldavia all’ Unione europea. La decisione, sarà sottoposta ai 27 paesi nel vertice europeo di metà dicembre a Bruxelles.
Le incognite permangono, a cominciare dal fatto che i paesi dell’Ucraina e della Moldavia devono ancora fare molto per avviare le necessarie riforme, a cominciare dalla giustizia, il controllo delle Lobby oligarchiche e nella completa accettazione dei valori europei e diritti umani.
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Moldavia sotto la pressione di Putin, la situazione si mostra complessa
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, apprezza gli enormi passi in avanti dell’ Ucraina nelle riforme, nonostante una guerra durissima contro la Russia. Il discorso per la Moldavia è più complicato perché l’influenza putiniana è ancor più evidente, oltre che per le forniture di gas, anche nei trasporti e nello scambio commerciale di armi, clandestino e non.
Gli aiuti umanitari dell’ Europa all’Ucraina passano dalla Moldavia e l’influenza russa è ancora troppo pericolosa. Entro dicembre di quest’anno i 27 paesi che compongono l’ Europa discuteranno dell’ adesione di altri Stati e sulle riforme europee da attuare affinché l’ allargamento dei confini comunitari con i nuovi paesi membri, dia i giusti frutti commerciali attraverso regole condivise. L’ Ucraina ha 40 milioni di persone e interessi commerciali, ad esempio sul grano, e questo preoccupa molto gli altri paesi europei che non vogliono abbassare i loro prezzi per avvantaggiare i nuovi Stati membri.
Lo spauracchio della guerra tra Israele e Hamas
L’ allargamento ad est e verso Oriente è punto centrale della politica europea, in una terribile partita a scacchi con la Russia, che da tempo, prima della Guerra contro l’ Ucraina, già lamentava il comportamento scorretto della Nato che si allargava verso est. Ora l’ Europa e l’ Alleanza Atlantica devono evitare l’ allargamento della Guerra tra Israele e Hamas, per il quale gli Occidentali hanno molto da perdere, anche da Washington sono molto preoccupati.
C’è un nesso politico tra la Guerra di Putin e quella di Hamas, ed è la reazione del fronte filo russo e anti occidentale, il fronte Occidentale è più forte ma ci sarebbero troppe vittime e troppi danni economici. Servirebbe davvero un miracolo della diplomazia.