
Mario Draghi ha lanciato un monito sull’importanza di un’Unione Europea (UE) più profonda e coesa in un’intervista al Financial Times. Mentre la discussione sul Patto dell’UE si svolge a Bruxelles, Draghi avverte che, senza un impegno condiviso, l’UE potrebbe ridursi a essere solo un “mercato unico”. Il veterano politico ha citato la recente guerra in Ucraina come un evento che ha sconvolto il suo punto di vista, sottolineando che il mondo non è più diviso secondo schemi precedenti. Draghi ha evidenziato il cambiamento di paradigma in cui gli Stati Uniti non sono più gli unici a sostenere la difesa, la Cina guadagna terreno nelle esportazioni, e la Russia non è più solo una fonte di energia.
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Mario Draghi: “Ue non sopravviverà, se non il mercato unico”
“O l’Europa agisce insieme e diventa un’unione più profonda, un’unione capace di esprimere una politica estera e una politica di difesa, oltre a tutte le politiche economiche… oppure temo che l’Unione europea non sopravviverà se non come mercato unico”, ha affermato Draghi, mettendo in guardia contro il rischio di una UE frammentata. La sua critica si è estesa anche al coinvolgimento dell’UE nel Medio Oriente. Pur riconoscendo che l’UE non ha un ruolo attivo nella regione, Draghi ha sottolineato la responsabilità dell’UE nel contribuire a un processo di pace e ad un accordo politico sostenibile nella regione. Ha enfatizzato che il semplice finanziamento, come quello erogato all’Autorità nazionale palestinese, non è sufficiente, e che è necessaria un’azione più attiva.
Mario Draghi e la missione di Ursula Von Der Leyen: il report sulla competitività
Guardando al futuro, Draghi ha delineato la sua missione assegnata da Ursula von der Leyen di elaborare un report sulla competitività dell’UE. Ha sottolineato l’importanza di un’economia più produttiva, prendendo ispirazione dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, ma ha enfatizzato che ciò richiede un impegno più profondo dell’UE come unione di nazioni collaboranti, non concorrenti.
Tuttavia, mentre Draghi si esprime con chiarezza sulla necessità di un’UE più coesa, le recenti discussioni sulle nuove regole fiscali evidenziano divergenze significative tra gli Stati membri. La Germania, in particolare, ha imposto la propria visione, complicando la strada verso una maggiore flessibilità nell’UE. Il confronto tra le diverse prospettive evidenzia le sfide che l’UE deve superare per evolversi in una vera unione politica ed economica. Le prossime settimane si riveleranno cruciali, con il tempo per raggiungere un accordo sulle nuove regole fiscali che si avvicina alla scadenza di fine anno.