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Ucraina, strage degli artiglieri: è scontro tra Zelensky e il suo generale

Pubblicato: 07/11/2023 14:37
Esercito ucraino
Soldato ucraino in trincea

Scontro tra Zelensky e il suo generale Zaluzhny sul futuro dell’Ucraina. Il presidente e il capo delle forze armate sono ai ferri corti. Nei mesi scorsi, Volodymyr Zelensky ha sostituito numerosi rappresentanti civili legati al suo capo dell’esercito, facendo storcere il naso anche ai diplomatici statunitensi. I due si sono divisi anche le copertine dei settimanali internazionali: sull‘Economist il generale, al Time Magazine il presidente. Ma la strage alla festa degli artiglieri di venerdì scorso sembra averli definitivamente separati.
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Zaluzhny e Zelensky

Sul futuro dell’Ucraina è scontro tra il presidente Zelensky e il generale Zaluzhny

Ferri corti sul futuro dell’Ucraina tra il presidente Zelensky e il generale Zaluzhny. Lo scorso 3 febbraio, diciannove artiglieri della 128esima brigata erano disposti in fila per ricevere una medaglia al valore militare. Si trovavano a trenta chilometri dal fronte, nell’oblast di Zaporizhzhia. Sono stati centrati in pieno da un missile russo. Cosa che ha fatto andare su tutte le furie il capo dell’esercito ucraino.

“Sono il solo a credere nella vittoria dell’Ucraina, il solo!”, aveva tuonato Zelensky dalle pagine del Time. Ma sull’Economist il generale Zaluzhny lo deplora, amareggiato dal sacrificio senza senso di una delle brigate più valorose dell’esercito e da un repulisti anti-corruzione imposto dal presidente, che comincia a registrare pesanti defezioni, logorato da quasi due anni di guerra.

Il dissenso del generale e la stanchezza degli ucraini

“Serve la tecnologia adeguata a uscire dallo stallo“, ammettendo appunto che di stallo si tratta e non di supremazia, ha detto all’Economist il militare. Commenta Adriano Sofri sul Foglio: “L’Ucraina è arrivata a un punto critico. In superficie, passa per il diverbio sullo ‘stallo’. Il problema sta nella divergenza, che da sempre corre sottopelle fra i due uomini più prestigiosi di una vita pubblica ucraina che non ne ha tanti, col militare che deve al presidente la sua nomina, ma ha tenuto alla propria aura di indipendenza”.

Una situazione che tradisce la stanchezza del popolo ucraino, di cui, conclude Sofri: “forse il dissenso fra Zelensky e Zaluzhny ne è un’avvisaglia. E forse il generale Zaluzhny è oggi più ‘all’orecchio’ degli alleati che contano di quanto non sia il presidente. Il quale si chiederà se il destino di Winston Churchill non voglia arrivare prima, dolorosamente, per lui”.