A Granada è iniziato il vertice della Comunità politica europea, l’iniziativa promossa dal presidente francese Emmanuel Macron. Nel frattempo in Spagna è atterrato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
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“Il 2028 sarà critico”
Zelensky senza mezzi termini ha dichiarato: “La Russia sta cercando di congelare la situazione. Se ci riesce, ci sarà un nuovo momento critico: il 2028. Se si permette alla Russia di adattarsi ora, entro il 2028 avrà ripristinato il potenziale militare che abbiamo distrutto e sarà abbastanza forte da attaccare i Paesi al centro della sua espansione. Oltre all’Ucraina, si tratta sicuramente degli Stati baltici e di altri Paesi in cui sono presenti contingenti russi. I nostri dati di intelligence sono chiari. Sta imparando dai propri errori e si sta preparando ad andare avanti”.
“Siamo tutti europei”
Il presidente ucraino durante il discorso tenuto a Granada ha detto: “Ciascuno di noi rappresenta l’Europa. Possiamo avere a volte opinioni diverse, è normale, ma siamo tutti europei. Non è solo questione di geografia, ma di storia, di moralità e di sicurezza. Condividiamo l’unità, che non deve essere indebolita”.
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Putin e le armi nucleari: “Testata la Burevestnik”
Le parole del Presidente russo Vladimir Putin al Valdai International Discussion Club, hanno gelato il mondo: “Gli Stati Uniti avevano già firmato la legge sulla messa al bando dei test sulle armi nucleari, ma non l’hanno ratificata. Abbiamo condotto con successo un test del Burevestnik a propulsione nucleare. Dobbiamo comportarci in modo speculare nei confronti degli Stati Uniti; teoricamente è possibile revocare la ratifica del divieto degli esperimenti nucleari”.
Vladimir Putin sembra avere grande fiducia nei confronti delle armi nucleari russe e non sembra assolutamente usare toni vaghi rispetto alla possibilità di usarle: “nella dottrina militare russa ci sono due ragioni per l’uso delle armi nucleari : la prima è la risposta in caso di lancio di missili sul nostro territorio. Oggi l’aggressore non avrà alcuna possibilità di sopravvivere se rispondiamo. E la seconda è se l’esistenza dello Stato è minacciata, anche con l’uso di missili convenzionali. Non vedo la necessità di cambiare la situazione. Nessuna persona sana di mente penserebbe di usare armi nucleari contro la Russia”.