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Gli ecoattivisti che hanno imbrattato l’Arco della Pace: “Ecco perché lo facciamo”

Pubblicato: 17/11/2023 15:26
Gli attivisti di Ultima Generazione

Parlano gli ecoattivisti che hanno imbrattato l’Arco della Pace di Milano. A differenza di altre azioni di Ultima Generazione, la vernice usata nell’azione del 15 novembre ha rovinato il monumento. Non è lavabile e occorrerà un restauro che costerà diverse migliaia di euro. Una tra le indagate degli ecoattivisti, Fiore il suo nome, si rivolge all’AdnKronos.
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Altri momenti dell’azione degli ecoattivisti a Milano

Dopo le polemiche, parlando gli ecoattivisti che hanno imbrattato l’Arco della Pace a Milano

“L’ultimo report dell’Ipcc dice che tra ottant’anni la razza umana, se continuerà così, sarà estinta. Quindi per chi stiamo preservando l’arte? Piuttosto pensiamo a preservare la vita, e poi pensiamo all’arte”. Così Fiore, attivista milanese di Ultima Generazione, 24 anni. Questo il motivo principale per cui ha voluto partecipare all’azione all’Arco della Pace.

“Faccio parte di Ultima Generazione da un anno e mezzo. Questa non è la prima azione a cui partecipo. Ero anche all’imbrattamento della statua equestre in piazza Duomo. Poi ho fatto diversi blocchi stradali. Noi non vogliamo rimanere in silenzio. Quello che diciamo, anche a livello di crisi climatica e di crisi sociale, è che non vogliamo essere complici di qualcosa che sta accadendo. E quindi non parlare di quello che sta succedendo in Palestina sarebbe come essere complici. Il nostro Stato non solo continua a investire nel fossile, ma investe anche soldi in società che esportano armi per le guerre”.

“Non voglio vivere in un posto dove i soldi che pago con le tasse vengono investiti in questo modo qui. È una cosa che va contro la nostra Costituzione. E la nostra Costituzione ripudia la guerra. Noi siamo sempre stati politici. Il problema è come la crisi climatica e sociale sta venendo affrontata dalle persone che dovrebbero proteggere i cittadini. Spesso, quando siamo insieme alle Forze dell’Ordine dopo essere stati fermati, parliamo di come il loro lavoro sarà tra qualche anno insostenibile per l’aumento esponenziale delle violenze, che ci saranno quando in Italia mancherà l’acqua o i beni di prima necessità, o quando avremo le nostre case allagate”.