Vai al contenuto

Saman, il dettaglio terrificante al processo: “Come una vittima di mafia”

Pubblicato: 17/11/2023 16:20
Saman Abbas

Processo per l’assassinio di Saman Abbas, i giudici: “Come una vittima di mafia, nessuno nella sua famiglia ha avuto un gesto di pietà nei suoi confronti”. Prosegue l’istruttoria per la morte della diciottenne di origini pakistane, che è stata uccisa nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021. Il suo corpo è stato ritrovato solo 18 mesi dopo, in un capannone di proprietà della famiglia. Cinque gli imputati: il padre Shabbar, estradato dal Pakistan, due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, lo zio, Danish Hasnain, e la madre, ancora latitante. Il fratello minore di Saman, Ali Heider è stato ascoltato prima come testimone, ma è stato successivamente indagato come atto dovuto. Oggi la parola al procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Paci, e al pubblico ministero titolare dell’indagine, Laura Galli.
Leggi anche: Giulia e Filippo, il video dell’aggressione.

Zio e cugini di Saman Abbas
Lo zio e i cugini di Saman tornano con gli attrezzi usati per il suo presunto occultamento

Assassinio di Saman, i giudici: “Trattata come una vittima di mafia”

“Nessuno dei protagonisti di questo processo, a cominciare dal padre, ha voluto degnare questa ragazza di una espressione di pietà, se non strumentale o capziosa”. Così Gaetano Paci. “Nessuno ha avuto un cedimento a un sentimento di umana pietà verso l’orrore, lo strazio che è stato compiuto a questa ragazza”. Il pm chiede una sentenza che “abbia un senso restitutorio dell’oltraggio alla vita che è stato compiuto con questo barbaro e brutale omicidio”.

La pm Laura Galli precisa: “In questo processo non c’è la prova regina, del momento in cui viene uccisa e seppellita Saman, ma una pluralità di elementi di prova oggettivi, di varia fonte e provenienza. Noi vogliamo offrire alla Corte una piattaforma indiscutibile. E uno degli elementi oggettivi riguarda la pala con cui sarebbe stata scavata la fossa alla povera vittima”. “Se lo scavo indiscutibilmente è stato fatto con quella pala e quella pala indiscutibilmente è stata trovata a casa dei tre imputati, questa è la firma dell’omicidio“.

Paci: “Non si è trattato di uno scavo improvvisato, ma ha tenuto conto delle dimensioni di chi doveva ospitare: Saman è stata uccisa, per asfissia. I periti hanno indicato come dinamica lo strangolamento o strozzamento”.

Saman è come le donne vittime della mafia alle cui logiche avevano osato ribellarsi. Quella di Saman è una figura universale per certi versi assimilabile a quella di tante persone che hanno osato sfidare la cappa opprimente all’interno di circuiti familiari viziati da sistemi pseudovaloriali. Penso a Rosalia Pipitone, uccisa a Palermo dal padre che organizzò una finta rapina da parte di due uomini di Cosa Nostra e a Francesca Bellocco che viene uccisa dal figlio perché ha una relazione extraconiugale. Saman voleva solo vivere la sua vita, camminare mano nella mano per le strade di Bologna, scambiarsi un bacio“.