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Filippo Turetta ha dato ok a estradizione: le prime parole del ragazzo

Pubblicato: 19/11/2023 22:12

Filippo Turetta è stato condotto in prigione al termine dell’udienza di convalida del fermo dinanzi al giudice di Halle an der Saale in Germania. Ieri sera il ragazzo, unico indiziato del delitto di Giulia Cecchettin, la giovane trovata uccisa ieri sulle montagne friulane nella zona di Piancavallo, è stato identificato dalla polizia tedesca mentre si trovava sulla corsia d’emergenza dell’autostrada A9 nella Sassonia-Anhalt. A decidere in merito all’estradizione di Turetta, colpito da mandato di arresto europeo emesso dalle autorità italiane, sarà tra domani e metà della prossima settimana l’Oberlandesgericht di Naumburg (il Tribunale regionale superiore).

La procura di Venezia procede per l’omicidio ed il sequestro di persona

Nel frattempo resta in capo alla Procura di Venezia l’inchiesta sull’omicidio di Giulia Cecchettin. Ad attribuire la titolarità del fascicolo è il fatto che il primo reato contestato, cioè il sequestro di persona, è avvenuto in nel territorio della procura lagunare. La Procura di Pordenone – viene sottolineato – avrebbe potuto procedere soltanto per occultamento di cadavere in base ai primi accertamenti svolti nel burrone, addebito che invece sarà aggiunto alla lunga lista di contestazioni a carico del giovane da parte della Procura di Venezia.

Quando è stato arrestato Filippo Turetta non ha opposto resistenza. Anzi, agli agenti della polizia stradale tedesca che lo hanno fermato è apparso stanco e rassegnato. Lo avrebbero comunicato, secondo quanto si apprende, le autorità tedesche a quelle italiane dopo il fermo del giovane su un’autostrada in Sassonia- Anhalt. L’auto di Turetta era ferma sulla corsia d’emergenza perché, secondo gli agenti, era finita la benzina e Filippo non aveva soldi per fare nuovamente rifornimento.

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2023 22:16