
È una giornata di sole a Vigonovo, la giornata in cui è stato arrestato Filippo Turetta, ma per Gino Cecchettin regna solo il buio. Ha cercato di vedere il luogo dove è stato trovato il corpo di sua figlia Giulia, ma “c’erano ancora i medici per i rilievi e non l’ho vista“, racconta. Rientrato a casa, lo attende “una distesa di fiori bianchi“, simbolo dell’affetto di un’intera comunità che si riunirà per una fiaccolata in memoria della ragazza.
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Giulia, a soli 22 anni, è stata strappata alla vita in maniera violenta e brutale. “Il dolore è tanto, inimmaginabile, atroce. Una parte di me che se ne va“, confida il padre, che ora deve essere forte per gli altri figli. La perdita di Giulia è un vuoto immenso, un’assenza che lascia una cicatrice profonda nell’animo di chi le voleva bene. Ora invece, sul suo profilo Facebook, appare solo una frase, stampata su una foto in bianco e nero, piena di rabbia e dolore: “L’amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide”. E ancora: “”Amore mio, mi manchi già tantissimo, abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia”.
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Quel pensiero per i genitori di Filippo
Nel dolore, Gino Cecchettin trova parole di comprensione anche per i genitori dell’ex fidanzato di Giulia, Filippo, colui che è accusato di aver compiuto l’irreparabile. “Ringrazio i genitori, anche loro stanno vivendo un dramma e quindi sono vicino anche a loro“, esprime con magnanimità nonostante il suo straziante dolore.
Nel frattempo, Elena, la sorella di Giulia, si fa portavoce di un importante messaggio: “Chiedete aiuto, sempre“. In queste ore di lutto e rabbia, Elena rivolge un appello alle donne che si trovano in situazioni di pericolo, esortandole a cercare sostegno e a non rimanere in silenzio.

La rabbia e il dolore trovano voce anche nelle parole di Elena, che su Instagram sottolinea la mancanza di sicurezza per le donne in Italia, criticando la società per non essere in grado di proteggere adeguatamente le sue figlie e per non educare i suoi figli al rispetto.
Nel mentre, a pochi chilometri di distanza, la famiglia di Filippo è in preda alla disperazione, implorando il figlio di consegnarsi e di raccontare la sua versione dei fatti. Il suo legale cerca di sottolineare la mancanza di premeditazione, ma il contesto tragico della vicenda parla chiaro.
La grandezza di una scelta: rifiutare l’odio e coltivare l’empatia
La perdita di un figlio è una delle esperienze più devastanti che un genitore possa affrontare, specialmente in circostanze così tragiche. Un padre che perde la figlia per mano dell’ex fidanzato si deve confrontare con un dolore insondabile. Reagire con dolore composto richiede una forza d’animo straordinaria, una capacità di mantenere la calma e la dignità nonostante la tempesta emotiva che si scatena all’interno.
La comprensione nei confronti dei genitori dell’assassino introduce una dimensione di umanità e compassione ancora più profonda. Questo padre sceglie di riconoscere che il dolore non è unico alla sua famiglia, ma si estende anche a quella dell’assassino, che si trova ad affrontare la realtà del gesto compiuto dal proprio figlio. Questa comprensione non giustifica l’atto orribile, ma è un tentativo di trovare un terreno comune nel dolore, nella perdita e nel rimpianto che accomunano tutti i coinvolti in questa tragedia.
La sua è una scelta di rispondere all’odio con l’empatia, all’incomprensibile con il tentativo di comprensione. È un atto di ricerca di pace, di un senso di giustizia interiore che non si basa sulla rabbia, ma sulla speranza che, anche nel mezzo della notte più buia, possa esserci un’alba di guarigione e di comprensione reciproca.
Questa sera una fiaccolata
La comunità di Vigonovo si prepara a rendere omaggio a Giulia con una fiaccolata. L’evento si svolgerà oggi pomeriggio alle 19:00, e il sindaco Luca Martello ha proclamato due giorni di lutto cittadino.
La giornata si conclude con il ricordo di Giulia, mentre la comunità si domanda cosa resterà di questa tragedia una volta che i riflettori si spegneranno. La speranza è che la memoria di Giulia e la lotta contro la violenza sulle donne non rimangano inascoltate, ma possano anzi ispirare un cambiamento reale e duraturo.