C’è dolore, e c’è rabbia. È la rabbia, enorme e bruciante, che tiene in vita i parenti delle vittime dei femminicidi, coloro che amavano una persona strappata alla vita per un capriccio. Un sentirsi superiori, egoisti, prevaricanti tanto da avere il diritto di dire: no, piuttosto che vivere senza che ti possa controllare, non vivi affatto.
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È la rabbia ora che tiene salda e lucida, nonostante l’inferno, Elena Cecchettin, che per giorni ha sentito storie assurde su un bravo ragazzo che forse aveva spento la testa per un secondo, chissà: un bravo ragazzo da convincere, con cui mediare tramite appelli, di cui i genitori dicevano: “È un po’ possessivo, ma non è il mostro di cui parlano”. E invece sì, lo era, come lo erano tutti quelli che hanno ucciso una donna prima di loro. Come lo era Alessandro Impagniatello quando uccise a coltellate Giulia Tramontano, incinta, dopo una serie di campanelli d’allarme a dir poco agghiaccianti ma davanti ai quali c’è chi ancora trovava una spiegazione.
Elena Cecchettin e le parole di Cristina Torres Caceres: “Se domani tocca a me…”
Oggi che una nuova ragazza è stata trovata cadavere dopo giorni di incertezza in cui non si sapeva dove fosse, Chiara Tramontano pensa alla sorella e pensa a Giulia Cecchettin, unite da un destino orripilante. A lei, ad entrambe, dedica le parole di Cristina Torres Caceres, poetessa peruviana: “Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. A lei Elena Cecchettin, nelle ultime ore, ha dedicato le sue parole; “Per te bruceremo tutto”, ha scritto nelle Instagram stories dalle quali si percepisce la rabbia intensa che prova. Da giorni Elena Cecchettin parlava di Filippo e di come in passato, più volte, i suoi comportamenti nei confronti della sorella l’avessero spaventata.
