L’Argentina, in una mossa audace durante una crisi economica con inflazione oltre il 142%, ha eletto il parveneu della politica, l’anarco-capitalista Javier Milei, come presidente. Il 56% degli elettori ha scelto Milei, battendo Sergio Massa che ha ottenuto il 44% dei voti. Milei, noto come “el loco” per il suo carattere eccentrico, ha promesso di terminare il declino economico dell’Argentina e di ristabilire il Paese come una potenza mondiale, facendo riferimento al modello economico irlandese come esempio. L’evento segna anche un momento storico con la vicepresidente Victoria Villaruel, la prima figlia di militari legati al regime di Videla a ricoprire un ruolo chiave dal termine della dittatura.
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Sergio Massa si dichiara sconfitto e mette il punto alla sua carriera politica
Massa ha sorpreso tutti uscendo a parlare prima dell’annuncio ufficiale dei risultati, riconoscendo la sconfitta e annunciando la fine della sua carriera politica, sottolineando la solidità del sistema elettorale argentino. Milei ha poi preso la parola, delineando la grave situazione economica del Paese e la sua determinazione nel portare avanti il cambiamento.
La scena si è svolta nel quartier generale di La Libertad Avanza, dove una grande folla, prevalentemente giovani maschi, si è radunata in attesa dei risultati. L’entusiasmo è cresciuto quando i sondaggi a uscita urna hanno suggerito una vittoria per Milei, anche se non ufficialmente confermata fino a più tardi.
Grande affluenza di votanti, è svolta per l’Argentina
La votazione, avvenuta esattamente 40 anni dopo il ritorno alla democrazia post-dittatura, ha visto un’affluenza del 76%, con 35 milioni di argentini chiamati a decidere tra la continuità del peronismo e una nuova direzione politica. Il risultato rappresenta un punto di svolta per l’Argentina, un bivio tra la continuazione delle politiche attuali e l’esplorazione di nuove strategie politiche ed economiche.
