Dici “Black Friday” e subito la mente corre agli acquisti forsennati, approfittando dei prezzi al ribasso. E al timore, comune in questi periodi dell’anno, di incappare in vere e proprie truffe o regole sgradite.
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In Italia, come spiegato da La Stampa, le compravendite online sono cresciute del 20% nel corso dell’ultimo anno e gli acquisti hanno superato il valore di 48 miliardi di euro. Ma secondo uno studio di Yarix, divisione sulla sicurezza digitale di Var Group, nei prossimi messi le truffe virtuali causeranno al settore dell’e-commerce, nel mondo, perdite per 48 miliardi di dollari. Come difendersi da questi pericoli? Innanzitutto, bene ricordarlo, è possibile far valere il diritto di recesso, ovvero la facoltà di cambiare idea sull’acquisto effettuato e di restituire un prodotto o un servizio entro 14 giorni dalla consegna, se non risponde più ai nostri desideri. L’ultima novità, non di poco conto, è invece il termine per far valere il diritto di recesso, passato da 14 a 30 giorni per i contratti di vendita stipulati durante visite non richieste a domicilio o escursioni del venditore-professionista a scopo promozionale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Attenzione alle eccezioni. Per i prodotti digitali come un film su Google Play o un libro su Kindle, per esempio, recedere diventa impossibile nel momento in cui il prodotto è scaricato. Se la compravendita online avviene però tra due privati cittadini, ad esempio per un’auto usata, non c’è diritto di recesso “a meno che il venditore non ne dia la facoltà”, precisa Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio italiano del commercio digitale che riunisce circa 480 aziende e promuove l’e-commerce in Italia. “Questa facoltà deve essere resa molto chiara, per iscritto, al momento della vendita”. (Continua a leggere dopo la foto)

Le condizioni di vendita devono specificare anche i termini di consegna, che non possono superare i 30 giorni dall’acquisto. Altrimenti si può risolvere il contratto e chiedere il rimborso. Passati i 30 giorni, a meno di un diverso termine di consegna stabilito al momento dell’acquisto, il consumatore deve essere rimborsato. È consigliabile diffidare il venditore con una pec o una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno precisando il termine di consegna prestabilito. Superata la soglia dei 30 giorni senza che la merce sia arrivata, è possibile intervenire sul pagamento. Chi ha usato una carta di credito o prepagata può chiamare il servizio clienti dell’emittente. (Continua a leggere dopo la foto)

In caso di pacco danneggiato, Altroconsumo ha indictoa quattro regole: se possibile, aprire il pacco in presenza del corriere e segnalare nella bolla di consegna le anomali; firmare con riserva, cioè riferire al corriere, al momento della consegna, che si vuole optare per l’opzione “accettazione con riserva” o “riserva di controllo pacco integro”, che permette di verificare l’integrità del contenuto in un secondo momento ed è possibile anche quando il pacco venga ritirato all’ufficio postale o al centro spedizioni; se non è stato possibile verificare l’integrità della merce al momento del ritiro, documentare l’apertura del pacco con foto e video; contattare il venditore, che risponde dei danni subiti anche se provocati durante il trasporto.
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