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La sorella di Giulia: “Cosa voglio dire a Filippo”. E poi quell’episodio di qualche giorno fa

Pubblicato: 20/11/2023 08:54
Elena Cecchettin Dritto Rovescio

Immenso il dolore dei familiari e degli amici di Giulia Cecchettin dopo il brutale omicidio della ragazza, compiuto dal suo ex Filippo Turetta. La sorella della 22enne, Elena, ha voluto sfogarsi di fronte alle telecamere di Dritto e Rovescio, il talk show di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio. Parole dure come pietre quelle di Elena Cecchettin.
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Elena Cecchettin a Diritto e Rovescio “Gli uomini devono essere i primi ad agire”

“Io volevo lanciare un messaggio. – inizia così lo sfogo di Elena Cecchettin a Dritto e Rovescio – In questi giorni si è sentito parlare di Turetta, definito come mostro…ma lui mostro non è, perché mostro è colui che esce fuori dai canoni della nostra società, mentre lui è un uomo schiavo dei canoni della nostra società patriarcale. Giulia stava cercando di staccarsi, ma non era facile: c’era una sorta di manipolazione. Parlando con alcune amiche di Giulia sono venuta a conoscenza del fatto che un paio di settimane prima c’era stato un episodio dopo il quale Giulia aveva confessato loro di aver avuto paura. Io vorrei capire perché Filippo ha tentato di possederla se è vero che la amava. Perché non si è limitato ad amarla. Tutti abbiamo avuto il cuore spezzato. Però le persone non sono di nostra proprietà”.

“La cultura dello stupro è quell’insieme di azioni volte a limitare la libertà della donna, come controllare il telefono, essere possessivi o fare catcalling. – prosegue poi la sorella di Giulia Cecchettin – ‘Non tutti gli uomini’ mi viene detto, ed è vero. Però sono sempre gli uomini che traggono beneficio da questo tipo di società patriarcale. Gli uomini devono essere i primi a richiamare i loro colleghi che controllano i telefoni delle proprie ragazze, che fanno catcalling, devono essere ostili ai comportamenti che possono sembrare banalità, ma sono il preludio dei femminicidi”, sostiene Elena.

Poi Elena Cecchettin conclude così la sua drammatica testimonianza a Dritto e Rovescio: “Il femminicidio è un omicidio di potere, è un omicidio di Stato. Perché lo Stato non aiuta e non tutela noi donne. Bisogna prevedere allora un’educazione sessuale e affettiva nelle scuole per prevenire queste cose. Bisogna finanziare i centri anti violenza per far sì che siano davvero pronti ad aiutare le donne che ne hanno bisogno. E per Giulia, vi chiedo, non fate un minuto di silenzio, bruciate tutto”.
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Ultimo Aggiornamento: 20/11/2023 13:32