
In una svolta retorica significativa, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato, durante il vertice del G20, che è necessario “pensare a come porre fine a questa tragedia” in Ucraina, definendo per la prima volta il conflitto come una “guerra” anziché un’operazione militare speciale. È un Putin che si improvvisa pacifista quello che parla via videoconferenza al G20 dimostrando un’apertura chiaramente dovuta alla situazione di complessità che la Russia sta vivendo proprio a seguito dell’invasione del Donbass.
Giorgia Meloni scettica: “Potrebbe ritirarsi”
Giorgia Meloni, intervenendo a Berlino accanto al cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha accolto con scetticismo le affermazioni di Putin: “La Russia – ha dichiarato Meloni – potrebbe in ogni momento facilmente riportare la pace ritirandosi dai territori illegalmente occupati e ristabilendo la sovranità e la piena integrità territoriale dell’Ucraina”. Non è tardato ad arrivare il commento di Zelensky: “L’esercito russo sta utilizzando i detenuti del Paese come fonte principale per rimpiazzare le perdite al fronte”.

Putin ha cercato di indirizzare la sua retorica a una platea internazionale, evidenziando le violenze contro i civili russi in Donbass dal 2014 e criticando il presunto sostegno statunitense ad Israele. Meloni ha condannato le azioni russe, sottolineando le conseguenze globali e i danni inflitti alle nazioni più povere.
Il leader russo ha anche toccato il tema dell’equilibrio economico globale, chiedendo una revisione dell’Organizzazione mondiale del commercio e un rafforzamento del ruolo delle economie in via di sviluppo nelle istituzioni finanziarie internazionali.