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Né dimessa né ricoverata, paziente al pronto soccorso da 40 giorni

Pubblicato: 27/11/2023 12:03

Un caso che appare assurdo ma che, purtroppo, non è isolato. Da 40 giorni una donna è ricoverata nel pronto soccorso del Policlinico Tor Vergata: non viene dimessa, in quanto avrebbe ancora dei problemi di salute, e non le viene dato un posto in un reparto. Resta quindi nella struttura di emergenza in osservazione. Circostanza che si unisce ad altre emerse sempre al Ptv a metà ottobre. La notizia pubblicata oggi da Repubblica.
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Un caso non isolato

Nei pronto soccorso la permanenza dovrebbe essere breve. La paziente si trova invece al Ptv dal tardo pomeriggio dello scorso 17 ottobre. In una struttura spesso affollata. Dove negli ultimi giorni sono ricomparse anche le barelle nei corridoi. Il problema dei ricoveri lunghissimi nella struttura di emergenza del Ptv appare però più complesso di quello della semplice ricerca di un posto in un reparto dell’ospedale o di altre strutture.

Il mese scorso è emerso che di frequente chi non viene dimesso è soprattutto chi più che di una struttura sanitaria avrebbe bisogno di aiuto da parte dei servizi sociali che non arriva. Un 77enne risultava ricoverato nel pronto soccorso da 43 giorni. C’era poi un uomo di 81 anni ricoverato sempre nella struttura di emergenza da 25 giorni, una 51enne da 22 e un 90enne da 16. Oltre ad altri 8 pazienti in attesa di un posto letto anche da otto giorni. Problemi, quelli emersi a ottobre, però più sociali.

“Certe fragilità vanno prese in carico dai servizi sociali”

«Quelle persone non hanno bisogno di un ricovero, ma di un altro tipo di aiuto. I servizi sociali rispondono che non hanno un posto dove ospitarle e restano in ospedale perché altrimenti finirebbero in mezzo alla strada», specificarono fonti vicine al presidente della Regione, Francesco Rocca, che ha mantenuto per sé anche la delega alla sanità. Il 77enne è un clochard per cui, dopo diversi contatti con gli assistenti sociali di Tivoli, l’azienda ospedaliera ha avviato la pratica di anagrafica fittizia per un successivo trasferimento presso la Asl Roma 5. L’81enne è un uomo aggredito dal figlio, subito arrestato, che non riusciva ad avere i documenti per poter entrare in una Rsa e di cui la nipote non si era voluta prender cura. Infine la 51enne è una tossicodipendente che non ha un alloggio e il 90enne un paziente in attesa di un posto in una lungodegenza, vittima del Covid e poi, dopo il ricovero, colpito da una polmonite.

«Quando sbagliamo sono il primo a riconoscerlo, ma stiamo parlando di situazioni difficili, a cui non ci sottraiamo, ma che richiedono tempo», aveva specificato il direttore generale del policlinico Tor Vergata, Giuseppe Quintavalle. «Il pronto soccorso — aveva aggiunto — è uno dei pochi, forse l’unico baluardo che fa di tutto. Occorre un raccordo tra i vari servizi per un’azione comune».