ll papà di Giulia Cecchettin, Gino, ha pubblicato sui social una foto dove lui e sua figlia sorridono. La foto è stata scattata nel giorno del 22esimo compleanno della giovane uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, attualmente detenuto in carcere a Verona dopo una fuga di 7 giorni terminata in Germania. Gino Cecchettin e la figlia Giulia erano molto legati, e un anno fa avevano affrontato insieme agli altri due fratelli di Giulia il dolore immenso della perdita della madre di lei, da tempo malata. Fin dai giorni della sua scomparsa Gino Cecchettin ha trovato conforto nel cercare di parlare alla figlia, e della figlia, su Facebook, con post che hanno commosso molto le persone che lo seguono da ormai due settimane. Proprio durante i drammatici giorni della scomparsa, prima del ritrovamento del corpo, aveva anche scritto dei post indirizzando le sue parole direttamente a Giulia, pur nella consapevolezza di quanto fosse flebile la possibilità di rivederla ancora.
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Tanti gli elementi da chiarire circa la premeditazione
Nel frattempo Filippo Turetta è in carcere da sabato mattina. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo e nell’interrogatorio di garanzia tanti ancora i punti da chiarire: il pm Andrea Petroni potrà contestargli diversi nuovi elementi. Per ora, sembra profilarsi da parte della procura un capo di imputazione invariato, ma “fluido”.
Filippo dovrà chiarire il perché avesse 300 euro con sé, del perché avesse comprato online del nastro adesivo , il perché dello studio di possibili percorsi di fuga e perché si fosse procurato dei sacchi neri.
Informazioni che potrebbero di fatto aggravare la sua posizione. Difeso dall’avvocato Giovanni Caruso, che potrà chiedere i domiciliari o una perizia psichiatrica con la formula dell’incidente probatorio, Filippo potrà decidere di rispondere, di tacere o di fornire dichiarazioni spontanee.
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Il compagno di cella di Filippo è detenuto per reati finanziari
Il compagno di cella di Filippo Turetta è un detenuto per reati finanziari. Ha da scontare una pena fino al 2031. Tra qualche giorno verrà poi trasferito alla sezione “protetti”: un’area adibita per detenuti che hanno commesso reati a ‘forte riprovazione sociale’ che, a loro tutela, non devono avere contatti con persone in carcere.
L’avvocato Giovanni Caruso incontrerà il suo assistito Filippo Turetta in queste ore, nel frattempo ha dichiarato: “In mattinata, estrarrò copia del fascicolo processuale del procedimento a carico di Filippo Turetta. Solo dopo potrò confrontarmi con il cliente per le scelte conseguenti in vista dell’interrogatorio di domani.”
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