Vai al contenuto

Parla la mamma del 16enne che ha aggredito Marco Nebiolo: “Mio figlio ha avuto paura e l’ha picchiato”

Pubblicato: 02/12/2023 08:54

È trascorsa una settimana dall’aggressione a Marco Nebiolo e la madre del sedicenne che ha colpito l’agente immobiliare con un pugno al volto vuole dire la sua: “Mio figlio sta ancora male per quanto accaduto, ma quando si sbaglia si può solo chiedere scusa”.

La donna, che a quanto pare si dice scossa e provata, ha voluto però esplicare i motivi per il quale il figlio abbia pestato a sangue l’agente immobiliare di 47 anni, membro del collegio edile dell’Api di Torino e del consiglio direttivo della Fimaa. 
Leggi anche: Marco Nebiolo pestato a sangue e ridotto in fin di vita per essersi fermato al semaforo rosso

La donna “Ho pianto molto”

La donna, mortificata, ha voluto dire la sua e intervistata dal Corriere ha raccontato: “Mi sono subito spaventata, ho pianto e non sto ancora bene . Vorrei chiedere scusa, anche mio figlio è mortificato. Vorrei parlare con la moglie di Nebiolo per dirle che mi dispiace e che non siamo una famiglia aggressiva. Ma non so come comportarmi, non vorrei presentarmi in ospedale e passare per inopportuna”.

La mamma del 16enne ha poi motivato il perché di tanta aggressività nei confronti del 47enne: “Non lo so, stavamo per andarcene quando mi sono girata e ho solo visto la scena del colpo al volto. Mio figlio mi ha detto che è stato provocato e che ha ricevuto uno spintone. Aveva paura di essere colpito, allora l’ha fatto per primo. Mi spiace, gli ho sempre insegnato che le mani non si usano: abbiamo la bocca, bisogna parlare per chiarirsi. Non lo giustifico, ma forse un adulto avrebbe dovuto interagire diversamente”.

Alla domanda se suo figlio sia o meno dispiaciuto dell’accaduto, la donna risponde: “Sta ancora male, negli ultimi giorni non è andato a scuola: si è reso conto della gravità della cosa”.
Leggi anche: Marco Nebiolo pestato a sangue, identificato l’aggressore: è un 15enne

La versione di un testimone non convince

Un testimone della terribile aggressione, però, sostiene tutt’altro. Sostiene che dopo il fatto, siano corsi su un taxi per fuggire. In tal proposito la donna ha risposto: “No, non ci sono testimoni. Ma soprattutto noi non siamo scappati. Io avevo già chiamato un taxi perché avevo litigato con l’uomo che stava accompagnando me e mio figlio. Era già arrivato quando l’ho chiamato per andare via, mi sono girata e ho visto la scena del pugno. L’ho preso con me e siamo partiti, avevo paura che Nebiolo potesse alzarsi e reagire. Nella testa mi sono detta “adesso succede il finimondo”, pensavo potessero ammazzarsi. Ma non è assolutamente vero che lo abbiamo abbandonato: con lui c’era il conducente della nostra auto. Siamo andati in taxi in ospedale, poi il giorno successivo mi sono presentata alla polizia municipale per raccontare tutto”.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2023 08:56

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure