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Il padre di Giulia: “Ecco cosa provo per Filippo”, poi il messaggio incredibile per i genitori

Pubblicato: 05/12/2023 20:09
Gino Cecchettin intervista bild cosa provo Filippo

«Ci sono molte Giulie nel mondo e in Italia. Voglio agire, parlare con tutte le persone in Italia, in particolare con gli uomini, che sono il problema». Lo afferma Gino Cecchettin in un’intervista a Bild, dedicata alla commozione in Italia per il caso. Su Filippo Turetta, Cecchettin dice: «non nutro sentimenti di odio. Ma farò di tutto affinché riceva la giusta pena per quanto ha fatto», come riportato dal giornale tedesco. «Giulia era come un fiore per me, un amore profondo», esprime anche il padre, parlando in tedesco al giornale. «Quello che mi causa dolore è che le ha fatto del male e che non sono riuscito ad aiutarla. Mi tormenta il pensiero dell’attacco che ha subito e il mio non essere lì per proteggerla», prosegue Gino.

Gino Cecchettin, il messaggio per i genitori di Filippo: “Hanno il mio sostegno”

È mostruosamente difficile rimanere lucidi, quando si perde un figlio. Lo è ancora di più se il figlio muore di una morte violenta e chi ha messo fine alla sua vita è un volto concreto, conosciuto, con cui si può avere a che fare. Gino Cecchettin, davanti alla sfida umana più inimmaginabilmente difficile, riesce ad essere grandioso: non c’è mai furia, né volontà di vendetta nelle sue parole. C’è positività, anche quando parla di dolore: vuole che dal male nasca il bene, che la morte di Giulia abbia un significato nella vita reale.

Ora, come nei giorni delle scomparsa, riesce a essere vicino ai genitori di Filippo Turetta e lo fa capire con un messaggio elevatissimo. Ai genitori di Filippo dice: “Forse io tornerò a danzare sotto la pioggia, quindi, farò un sorriso, per loro sarà molto più difficile. Quindi hanno tutta la mia comprensione, il mio sostegno”

Cecchettin su Filippo: “Non il tipico macho”

Turetta «non è mai stato il tipico macho», ma probabilmente aveva un problema di narcisismo; era «un narciso, una persona che deve possedere: tu sei mia o di nessun altro», non puoi avere qualcun altro, spiega il padre della giovane assassinata.

Quando Giulia scomparve, una sua buona amica venne da me e «mi raccontò che, nell’ultimo incontro con Filippo, aveva già percepito che lui le metteva paura. Era diventato aggressivo, ma solo verbalmente», racconta Cecchettin.

Gino Cecchettin racconta cosa fece quando trovarono Giulia uccisa

Il padre aveva precedentemente consigliato a Giulia di mantenere le distanze e di incontrare l’ex ragazzo solo in presenza di altre persone, ma lei gli rispose che Turetta minacciava di suicidarsi e che voleva aiutarlo. «Quando il mio migliore amico mi ha detto che era stato trovato il corpo di Giulia, mi sono rifugiato in un angolo e ho pianto disperatamente. Poi ho detto: andiamo, voglio vederla. Ho guidato per 150 chilometri verso le montagne. Ero sulla scena del crimine, la polizia mi ha condotto lì. L’ho vista. Durante il viaggio di ritorno non abbiamo parlato. A casa abbiamo pianto insieme», prosegue Cecchettin, come riportato da Bild. Il giornale tedesco racconta anche che l’uomo aveva perso la moglie alcuni anni prima: «allora pensavo fosse il momento più buio della mia vita», dice ora Cecchettin, «ma lo scorso anno ho portato 100 chili di dolore, ora sono 200». «Forse la rabbia che dovrei provare si trasforma in forza», conclude il padre di Giulia, che Bild definisce il «papà più amato d’Italia», per la sua lotta.

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2023 14:03