
Il generale Roberto Vannacci si trova al centro di un’inchiesta formale a seguito della pubblicazione del suo libro “Il mondo al contrario“, nel quale esprime opinioni controverse su gay e migranti. La vicenda solleva interrogativi sulla linea sottile che separa la libertà di espressione personale da un possibile impatto sul prestigio e la reputazione delle forze armate.
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Vannacci non avrebbe informato i vertici dell’esercito
Le accuse mosse contro Vannacci riguardano il fatto che non avrebbe informato i vertici dell’Esercito sul contenuto del libro né avrebbe avvisato del lancio del volume. La relazione della direzione generale del personale militare sottolinea che, anche se gli addebiti non derivano direttamente dalla violazione di segreti militari, Vannacci, in quanto militare, rappresenta indissolubilmente le forze armate, e le sue opinioni avrebbero compromesso i principi di neutralità e terzietà, danneggiando la reputazione dell’istituzione.
Il procedimento disciplinare si basa su questa premessa, cercando di stabilire se le idee espresse nel libro influiscano negativamente sull’immagine delle forze armate. L’ufficiale inquirente, il generale di corpo d’armata Mauro D’Ubaldi, e una commissione speciale valuteranno se il comportamento di Vannacci violi le norme militari.

Parallelamente, è stata avviata un’indagine sull’attività di Vannacci durante il suo periodo come addetto militare presso l’ambasciata italiana a Mosca. Gli accertamenti, al momento, riguardano questioni economiche generiche e non la rivelazione di segreti militari. Tuttavia, la situazione è in evoluzione, e si sta considerando la possibilità di un’indagine sommaria su questo aspetto.
Vannacci, in risposta alle indiscrezioni sull’indagine a Mosca, si difende energicamente, dichiarando di non avere alcuna informazione su mancanze sollevate durante il suo servizio in Russia e che la questione è una “porcheria”. Sottolinea di non aver violato alcuna norma e afferma di difendersi da solo, senza l’ausilio di un difensore del foro.
Il generale Vannacci si prepara anche ad affrontare le conseguenze della licenza di 20 giorni, ridotta dalla sua richiesta originale di 30 giorni. Nel frattempo, le vendite del suo libro sembrano essere aumentate notevolmente, e Vannacci sostiene di aver ricevuto numerosi messaggi di solidarietà.
L’incognita rimane legata ai tempi dell’inchiesta, che si prevedono non brevi. Vannacci, nel frattempo, avrà il tempo per decidere se candidarsi alle Europee del 2024, una possibilità che la Lega sembra pronta a supportare. La sanzione, nel caso di accertata colpevolezza, potrebbe variare da un semplice richiamo a una sospensione di alcuni mesi, senza rischio di radiazione.