Il Ministro Crosetto non ha lasciato cadere nel nulla la questione del titolo che Il Giornale, versione cartacea, ha fatto uscire a firma di Luca Fazzo e che parla del colloquio avuto da Crosetto con la Procura, che lo ha ascoltato come testimone sulla questione magistratura-governo.
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Crosetto ha infatti dichiarato di aver dato mandato di denuncia nei confronti de Il Giornale, dichiarando che il titolo del giornale di Sallusti avrebbe impronta fortemente diffamatoria. Sallusti, dal canto suo, non ha evitato il confronto ed ha risposto con affermazioni forti e decise alla mossa ministeriale: “Il ministro è un po’ nervoso”.
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Crosetto contro Il Giornale ma risparmia il Corsera (e Sallusti se ne accorge)
In principio fu Il Corriere della Sera: fu lì che Crosetto decise di sciogliere i nodi sul rapporto Magistratura-Governo, sostenendo che ci sarebbe una corrente della Magistratura che opera contro il governo di centrodestra. Quell’intervista ha fatto drizzare le antenne della Procura, che nei giorni scorsi ha preteso un colloquio con il Ministro: “Ieri ho avuto un incontro con il Procuratore Capo di Roma. Un incontro cordiale ed istituzionale nel quale abbiamo parlato del tema da me sollevato nell’intervista al Corriere della Sera”, ha spiegato adesso Crosetto. Il Ministro ha giudicato opportuno il modo in cui i fatti sono stati raccontati da tutti, ma non da Il Giornale: “Oggi quasi tutti i quotidiani danno dell’incontro una rappresentazione corretta. Il Giornale invece inventa di sana pianta un titolo gravemente diffamatorio, totalmente falso costruito evidentemente con il solo intento di infangare. Un atto gravissimo per il quale ho dato immediatamente mandato di denunciare in ogni sede possibile – continua il ministro”. Qui parte la guerra: si cerca il dolo, si cerca la malafede e si cercano addirittura mandanti: “La cosa più grave è che non si può trattare di un errore perché a tutti è stato chiaro che si trattava di un colloquio per chiarire i concetti da me espressi anche nelle sedi istituzionali. Il titolo e l’articolo del Giornale rivelano invece la chiara volontà di mistificare la realtà e trasmettere un messaggio, lo ripeto, tanto diffamatorio quanto falso, inaccettabile. Non posso ora esimermi dal capirne la ratio e soprattutto i mandanti”.
Alessandro Sallusti è difficile che chini la testa, e infatti non lo fa, anzi: tira un fendente non da poco, se si considera che il destinatario è una carica istituzionale. “Mi sembra che il ministro sia molto nervoso e quando uno è nervoso perde la lucidità”, scrive in una nota: “L’ articolo che abbiamo pubblicato è perfetto; il titolo è una sintesi come tutti i titoli lo sono, l’inchiesta è sulle parole di Crosetto, non su Crosetto. L’inchiesta è sul tema sollevato da Crosetto e credo che questo lo capisca anche uno stupido”.
Sallusti sui mandanti: “Io non ne ho, non so quali siano quelli di Crosetto”
Parte poi l’accusa, la frecciatina, il dico e non dico: “Aspetto la sua querela, mi chiedo come mai non abbia querelato anche il ‘Corriere della Sera’ che lui sostiene aver fatto un titolo, una sintesi eccessiva del suo pensiero”. Forse sfidare il Corsera è una sfida esagerata, per il ministro Crosetto? Questo è il senso delle parole successive di Sallusti: “Evidentemente ha qualche timore a querelare il ‘Corriere della Sera’ e pensa di avere gioco facile a querelare giornali che gli sono sempre stati vicini nella sua azione”. I mandanti? Sembrano essere una fissazione del governo: se Meloni li cerca continuamente, pure quando il problema è la fine della sua relazione per colpa di un compagno palesemente imbarazzante, Crosetto li cerca dietro ai titoli di giornale: “Questo fa parte del nervosismo che lo rende poco lucido” dice Sallusti, che rimanda al mittente con tanto di carico da 100: “Io non so quali sono i mandanti di Crosetto, so che io non ho mandanti”.
Se Crosetto forse teme il Corsera, di sicuro Sallusti non teme Crosetto e questo la dice lunga.
