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Giù da ponte, Antonio suicida a soli 25 anni: cosa svela il biglietto lasciato a mamma e papà

Pubblicato: 07/12/2023 11:52

In una storia straziante di lotta interiore e isolamento, un giovane studente di 25 anni, Antonio Della Peruta, iscritto alla Facoltà di Economia presso l’Università Federico II, ha messo fine alla sua vita in un gesto di disperazione. Il ragazzo, che viveva nel Casertano, non aveva sostenuto alcun esame, costruendo un castello di bugie per nascondere il suo insuccesso accademico, una realtà che lo ha portato a un crescente senso di fallimento e isolamento.

Il rettore della Federico II, Matteo Lorito, ha espresso il suo profondo dolore per la tragedia: “A nome di tutta la comunità accademica mi stringo alla famiglia e agli amici del ragazzo. Il dolore e il senso di smarrimento per una morte così tragica sono profondissimi. La perdita di un nostro studente segna una sconfitta e deve essere motivo di riflessione per noi che abbiamo la responsabilità di accompagnare i ragazzi nella crescita personale e professionale”.

Il biglietto lasciato ai genitori poche ore prima del gesto estremo

Il giovane, sconfitto dalle difficoltà incontrate nello studio, ha scritto un biglietto ai suoi genitori annunciando la sua intenzione di togliersi la vita, per poi lasciare la casa familiare per l’ultima volta. Ha vagato per ore con la sua auto prima di fermarsi sui Ponti dell’acquedotto carolino a Maddaloni. Qui, affacciandosi nel cuore della notte, è stato sopraffatto dalla disperazione. (Continua a leggere dopo la foto)

La comunità universitaria si trova ora di fronte al doloroso compito di riflettere su come sostenere meglio gli studenti in difficoltà. Lorito sottolinea l’importanza di chiedere aiuto e la disponibilità dell’università a fornire sostegno. “Gli studenti devono sapere che possono chiedere aiuto, che siamo pronti a sostenerli dinanzi alle difficoltà negli studi”, ha affermato Lorito, invitando gli studenti a “imparare a chiedere aiuto, a concedersi la possibilità di fallire, a imparare a mostrare le proprie fragilità”.

Questa tragedia segue un incidente simile avvenuto a marzo, quando una studentessa di 26 anni si è tolta la vita a Somma Vesuviana. Questi eventi tragici mettono in luce la necessità urgente di indirizzare le questioni di salute mentale e supporto emotivo nel contesto accademico. La famiglia del giovane, ora alle prese con l’incredulità e il dolore, rappresenta il volto umano di una perdita incommensurabile e di una comunità in cerca di risposte e di conforto.

Ultimo Aggiornamento: 08/12/2023 19:40