Durante un discorso al Senato in vista del Consiglio dell’Unione Europea, la Premier Giorgia Meloni ha presentato un fax, attribuito all’ex Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che avrebbe autorizzato la firma del Trattato del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) da parte del governo Conte. Tuttavia, le date riportate nel fax sembrano sollevare dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni di Meloni.
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La Premier ha sostenuto che il fax, datato 20 gennaio 2021, dimostrerebbe che Di Maio avesse autorizzato la firma del Mes “il giorno dopo le dimissioni del governo Conte, quando era in carica solo per gli affari correnti”. Tuttavia, le dimissioni del governo Conte sono avvenute il 26 gennaio 2021, ben sei giorni dopo la data riportata nel fax.
La discrepanza tra le date solleva interrogativi sulle affermazioni di Meloni, poiché sembra che il fax sia stato inviato prima delle dimissioni del governo Conte. È vero che il Trattato del Mes fu formalmente firmato il 27 gennaio 2021, un giorno dopo le dimissioni, ma il fax attribuito a Di Maio sembra suggerire un’approvazione anticipata.
Inoltre, Meloni non ha menzionato il fatto che il Parlamento italiano fu consultato sull’accordo del Mes. Il 9 dicembre 2020, una risoluzione parlamentare approvata dall’allora maggioranza impegnava il governo “a finalizzare l’accordo politico raggiunto all’Eurogruppo e all’ordine del giorno dell’Eurosummit sulla riforma del trattato del Mes”. Quindi, il via libera dato da Di Maio il 20 gennaio 2021 sembrerebbe essere stato in linea con la volontà del Parlamento.
La controversia sollevata da Meloni riguardo al fax sembra avere basi temporali controverse, e la questione delle dimissioni del governo Conte potrebbe richiedere ulteriori chiarimenti. La Premier ha sostenuto che il governo Conte agì “contro il parere del Parlamento, senza dirlo agli italiani, senza metterci la faccia, e con il favore delle tenebre”, ma le date dei documenti sembrano suggerire una diversa sequenza degli eventi.