
Il fronte del Mar Rosso sempre più incandescente dopo che i ribelli Huthi hanno colpito una nuova nave, una portacontainer che era in navigazione. Lo confermano un funzionario Usa e l’agenzia britannica per la sicurezza marittima. “Quello che sappiamo è che hanno aperto il fuoco da un’area controllata dagli Huthi nello Yemen e ha colpito una nave danneggiandola e innescando un incendio“, ha spiegato all’Afp un funzionario militare americano. L’attacco è stato riferito anche dall’agenzia britannica per la sicurezza marittima Uktmo, che ha specificato che non ci sono state vittime.
Leggi anche: Hamas-Israele, tregua finita: combattimenti in corso a Gaza city
Leggi anche: Guerra in Israele, il commovente abbraccio tra Ohad e suo papà: a 9 anni aveva festeggiato il compleanno da prigioniero
Secondo l’agenzia di intelligence Ambrey, scrive Libero, la nave è stata colpita mentre attraversava lo stretto di Bab Al Mandab. Si tratta di una nave portacontainer battente bandiera liberiana di proprietà della Hapag-Lloyd AG, che ha uffici nei porti israeliani di Ashdod, Haifa e Tel Aviv. I ribelli Houthi avevano avvertito che avrebbero preso di mira qualsiasi nave in navigazione al largo delle coste dello Yemen e con collegamenti con Israele, in risposta alla guerra tra Israele e Hamas.
Insomma, allarme ai massimi livelli: il conflitto in Medio Oriente rischia di espandersi, anche perché è acclarato che dietro agli Huthi ci sia la mano dell’Iran. Sulla vicenda, da Tel Aviv, è intervenuto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, spiegano che i ribelli yemeniti Huthi “rappresentano una minaccia alla libertà di navigazione per la navigazione commerciale”.
E ancora, ha aggiunto: “Gli Stati Uniti stanno lavorando con la comunità internazionale, con partner della regione e di tutto il mondo per affrontare questa minaccia“, ha chiosato Sullivan ai giornalisti durante la sua visita in Israele. Gli Huthi, ha aggiunto, si limitano a “premere il grilletto” ma “la pistola viene loro consegnata dall’Iran”.