
È infine giunta la sentenza per l’omicidio e l’occultamento di cadavere di Saman Abbas, la diciottenne uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 a Novellara e che proprio ieri avrebbe compiuto 21 anni. I genitori della ragazza sono stati condannati all’ergastolo, mentre i cugini della ragazza sono stati assolti, mentre lo zio della giovane è stato condannato a 14 anni.
Saman, uccisa e sepolta vicino casa
Il corpo della giovane era stato trovato a metà novembre di un anno fa in un casolare vicino a casa, un anno e mezzo dopo l’omicidio e dopo lunghe e vane ricerche, su indicazione dello zio, già in carcere. Per omicidio e soppressione di cadavere sono imputati davanti alla Corte di assise di Reggio Emilia cinque familiari della vittima: il padre Shabbar Abbas, lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti detenuti e presenti e la madre Nazia Shaheen, latitante in Pakistan. Si avvia così al termine un dibattimento intenso e a tratti drammatico, con testimonianze lunghe e contestate, come quella, su tutti, del fratello della vittima, 16enne all’epoca dell’omicidio, grande accusatore dei propri familiari.
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Le dichiarazioni spontanee del padre della vittima
Nelle scorse ore il padre della ragazza ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee. Ha preso il via in un’aula affollata da giornalisti e operatori, con le controrepliche delle difese. Shabbar Abbas, padre della vittima, ha reso dichiarazioni spontanee. «Mai nella vita mia ho pensato di uccidere mia figlia. Neanche gli animali fanno queste cose. Signori giudici non ho mai pensato queste cose». E’ scoppiato a piangere Shabbar Abbas, parlando ai giudici della Corte di assise di Reggio Emilia. “Era mio cuore, mio sangue, ho portato qua il mio cuore e il mio sangue. Non ammazzo figli, non sono un animale. Neanche da pensare”, ha aggiunto.
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Il padre: “Falsità su di me, Saman era il mio cuore”
«Ho sentito tante parole false. Non è vero che sono persona ricca, non è vero che sono una persona mafiosa. Non è vero che ho ammazzato una persona qua, una in Pakistan. Non è vero che sono andato a casa di Saqib (il fidanzato di Saman, ndr) a minacciare. Anche questo è falso, come quelli che dicono ‘ha ammazzato la figlia ed è scappato via’». «Saman era molto intelligente, forte, poi diceva anche bugie. Mia figlia ha detto bugie. Anche questo mi fa male. Signori giudici, i genitori mai pensano male per i figli, anche io non ho mai pensato il male per mia figlia. Sempre le volevo bene, sempre ho lavorato in campagna, sotto le serre, mai sono andato a rubare», ha concluso.
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