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Femminicidio Vanessa, la rabbia del marito: “Ha parlato di linciaggio”

Pubblicato: 20/12/2023 12:19

«Qua in paese rischia il linciaggio». Monta la rabbia per l’omicidio di Vanessa Ballan, uccisa barbaramente al terzo mese di gravidanza e già madre di un bambino di 4 anni. I parenti di Nicola Scapinello, sconvolti per quanto accaduto, sapevano che la vittima aveva denunciato il 41enne Bujar Fandaj, padre di un ragazzino di 15 anni, e la collera nei suoi confronti è aumentata con il passare delle ore.
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Vanessa, il compagno Nicola sentito per ora dai carabinieri


Gli inquirenti, dopo che Nicola Scapinello ha lanciato l’allarme con l’aiuto di un vicino di casa, hanno portato il 28enne di caserma a Riese Pio X. Era sotto shock. E la notizia che stesse parlando con gli inquirenti aveva fatto inizialmente pensare che potesse aver avuto un qualche ruolo nel delitto.

Lo ha confidato incredulo un parente. Ancora non sapeva però che era già scattata la caccia all’uomo, e che il 28enne era pure lui una vittima degli eventi. (Continua dopo la foto)

La rabbia di Nicola: ha pronunciato la parola “linciaggio”

«Spero lo prendano – ha ripetuto ieri pomeriggio, prima della conclusione della caccia all’uomo – e che lo prendano presto». La sua voce trasudava rabbia, tanto da spingerlo a pronunciare la parola “linciaggio“. Segno che in paese questo femminicidio ha risvegliato gli istinti più brutali.

Nicola è stato tenuto lontano da tutto questo per l’intero pomeriggio: è rimasto fino alle 18.30 nella stazione dei carabinieri di Riese Pio X. All’uscita è salito a testa bassa nella sua auto, senza dire una parola, e si è diretto verso casa dei genitori visto che la sua è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti. Gli verrà messo a disposizione un supporto psicologico, anche per riuscire a spiegare a suo figlio di quattro anni che la mamma non c’è più.

Bujar e il tentativo di depistaggio

Il nome di Bujar Fandaj ha iniziato a circolare ben presto in tutto il paese. E il fatto che fosse scappato per tentare di farla franca ha indignato tutti. Ancor di più dopo quello che gli inquirenti hanno definito “un maldestro tentativo di depistaggio attraverso i social“. Il 41enne, infatti, ieri mattina tra le 8 e le 9 aveva postato su Instagram una storia: si vede una foto scattata all’interno di una vettura che inquadra un cartello autostradale sloveno che indica come direzione Lubiana, in prossimità dello svincolo per Nova Gorica.

Si trattava, in realtà, di una vecchia foto. Gli inquirenti ne erano certi. Motivo per cui, dopo che l’attenzione si è posata su di lui, le ricerche si sono concentrate nei dintorni del luogo del delitto e nei campi tra Riese, Altivole e Castello di Godego. E l’intuito degli investigatori ha portato a chiudere il caso nel giro di 12 ore. Fandaj è stato portato in caserma, in stato di fermo per omicidio volontario in attesa di convalida.