Amanda Knox non ha paura di tornare in Italia. La cittadina americana, ventenne all’epoca dei fatti, venne accusata dell’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel 2007, e poi assolta insieme all’ex fidanzato Raffaele Sollecito. Oggi desidera ancora più di ogni cosa che il suo nome venga riabilitato. Per questo non si tira indietro nel puntare il dito contro l’unico colpevole riconosciuto del delitto, Rudy Guede. Ma di punti oscuri in questa vicenda ne restano ancora tanti. E l’opinione pubblica italiana non ha certo dimenticato.
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La sfida di Amanda Knox
“Da anni continuo a combattere per riabilitare il mio nome” mentre “l’uomo condannato per l’omicidio è oggi libero e continua a negare il suo coinvolgimento”, attacca a testa bassa Amanda Knox facendo un chiaro riferimento a Rudy Guede.
Amanda Knox ci tiene anche a far sapere di “non avere paura” e di essere pronta a tornare in Italia per “riabilitare il proprio nome”. La donna, oggi 36enne, sottolinea in una serie di post sui social di non temere di “prendere posizione” sul caso dell’omicidio di Meredith, del quale continua a dichiararsi innocente: “Non ero disposta a farlo oltre dieci anni fa, ma sono contenta di farlo oggi. Voglio che i miei figli vedano cosa vuol dire difendere la verità e i propri principi”.
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