
“Ho conosciuto personalmente Kim Jong-un nel 2013, a Pyongyang, in occasione dell’inaugurazione del museo della Guerra. Gli ho parlato e stretto la mano, conservo ancora la foto… Mi è piaciuto molto e subito mi sono detto: questo qui farà veramente un cambiamento…”, queste le dichiarazioni di Antonio Razzi, raggiunto al telefono in Spagna dall’agenzia Adnkronos, in occasione del compleanno del leader nordcoreano.
Se non venisse esplicitamente nominato il leader della Corea del Nord, sembra quasi che l’ex senatore di Forza Italia, diventato da qualche anno un idolo dei social, non stia parlando di una delle dittature più sanguinarie al mondo.
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Razzi racconta un aneddoto che lo lo lega al dittatore
Razzi racconta poi quella volta che strinse la mano al leader nordcoreano dopo avergli regalato un sole scolpito in legno, opera dello scultore Ferdinando Codognotto, con bottega-laboratorio a Roma, in via dei Pianellari, vicino a piazza Navona. Il senatore dice: “Da quando c’è Kim Jong-un alla guida ho visto un cambiamento enorme, in positivo. In Nord Corea hanno costruito tante case per gli operai. Non me l’aspettavo, sono molto contento di lui, non gli posso dire nulla, gli posso fare solo i complimenti, perchè il cambiamento c’è e si vede… L’ho trovato molto aperto, si vede che ha fatto l’università a Berna: ha assimilato la cultura occidentale, la nostra”.

Peccato che il leader nordcoreano sia protagonista di esecuzioni sempre più cruente. Difatti nel 2016 avrebbe fatto giustiziare in pubblico, con l’aiuto del fuoco della contraerea, due importanti funzionari di vertice del regime, colpevoli di aver disubbidito agli ordini impartiti. Questo un mero esempio della crudeltà del dittatore del piccolo paese asiatico.
Lo scatto che Razzi ha mostrato con orgoglio
Razzi invia per whatsapp lo ‘scatto’ che immortala la stretta di mano con Kim Jong-un e racconta i dettagli di quel faccia a faccia: “Quando l’ho incontrato, ci ho parlato in tedesco e lui ci è rimasto, non se l’aspettava. Siccome in Nord Corea sono amanti del sole, gli ho regalato un sole scolpito in legno che avevo comprato dall’artista Codegnotto. Lui è stato molto gentile con me, mi è sembrato molto soddisfatto…”.
L’anno dopo Razzi è tornato a Pyongyang ma stavolta non c’è stato nessun incontro. “L’ho visto dall’alto: ero in tribuna allo stadio Primo Maggio, uno dei più grandi al mondo, per assistere alla Conferenza dei giovani. Kim Jong-un era sorridente e allegro in mezzo ai giovani. Mi ha fatto anche in questo caso un’ ottima impressione. E all’interprete gliel’ho detto in dialetto napoletano questo mi sembra proprio ‘nu buono guaglione…“.